n Campania, l’autunno è una stagione che profuma di convivialità, di tavolate imbandite e di sapori che raccontano una storia antica. Quando arriva la domenica, nelle case — dal Vesuvio alla Costiera, dai borghi del Sannio ai vicoli di Napoli — si rinnova un rito che unisce generazioni: il pranzo domenicale, un inno alla terra e al mare, ai prodotti di stagione e alla generosità della cucina campana.
Non c’è autunno senza il richiamo della campagna: la tavola si veste dei colori della terra con le zuppe di legumi, protagoniste indiscusse. Ceci, fagioli, lenticchie e castagne si sposano con cicoria o scarola, a volte arricchiti da un filo d’olio nuovo e pane cafone tostato. Nei paesi dell’entroterra, l’aroma dei funghi porcini si mescola a quello delle patate cotte nel ruoto, mentre nelle case più tradizionali il primo piatto è spesso un classico senza tempo: pasta e fagioli con le cozze, un matrimonio perfetto tra mare e terra che rappresenta la Campania in tutta la sua identità culinaria.
Sulla costa, invece, il pranzo domenicale mantiene un’anima più “marinara”: spaghetti alle vongole, paccheri con il ragù di polpo, oppure il più rustico risotto alla pescatora con cozze, calamari e gamberi del Golfo. A fare da contorno, le alici ‘mbuttunate, le insalate di mare e i frittini di paranza, dorati e croccanti, che portano in tavola il profumo del porto anche nelle giornate più uggiose.
Ma in Campania, la domenica non è tale senza un secondo piatto di carne che racconti il legame con le tradizioni contadine. Il ragù napoletano, che sobbolle da ore sul fuoco, è una poesia di sapori che riempie le strade: cotiche, tracchie, braciole e carne mista in un sugo denso e profumato che accompagna i rigatoni o le ziti spezzate. C’è chi invece preferisce l’agnello al forno con le patate, o un coniglio all’ischitana, cotto con vino bianco, pomodorini e rosmarino.
Il pranzo autunnale campano è anche occasione per celebrare i prodotti del momento: melanzane sott’olio, friarielli ripassati in padella, zucca arrostita, castagne e vino novello. Immancabili i dolci della stagione: pastiera di grano e ricotta, babà, ma soprattutto i mostaccioli e i roccocò che iniziano a comparire con l’avvicinarsi delle feste.
Più che un pasto, il pranzo della domenica d’autunno è un rito collettivo, un abbraccio fatto di cibo, racconti e risate. È il momento in cui la Campania si racconta senza parole, con i sapori del suo mare e della sua terra, uniti in un’armonia che resiste al tempo e che ogni domenica rinnova l’amore per le proprie radici.











