Il 26 ottobre 2010 rimane una delle date più tragiche nella storia della vigilanza privata in Campania. In via Guglielmo Marconi, davanti alla filiale Unicredit di Casoria (Napoli), un commando armato assaltò un portavalori causando la morte della guardia giurata Gerardo Citarella e ferendo gravemente il collega Pino Lotta, che pochi giorni dopo – il 5 (o 6) novembre – spirò a causa delle lesioni riportate.
Intorno alle 10:30 del mattino, secondo le ricostruzioni investigative, un gruppo di 5-6 individui armati di kalashnikovaveva messo in atto un’imboscata al blindato portavalori che stava prelevando denaro dalla banca. I banditi sorpresero le guardie giurate, che reagirono tentando di opporre resistenza. Nello scontro a fuoco, Citarella rimase colpito mortalmente e morì sul colpo; Lotta fu gravemente ferito e fu trasportato all’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli. Durante gli spari rimase ferito anche un cliente in coda allo sportello, identificato in Antonio Caputo, 44 anni, con lesioni non gravi.
Le ferite riportate da Lotta furono particolarmente gravi: secondo fonti mediche, aveva riportato lo spappolamento della gamba destra, vari fori d’entrata e uscita nel torace (coinvolgendo l’apice polmonare), e una lesione ad una vertebra lombare. Il quadro clinico era critico sin dall’arrivo in ospedale, dove il vigilante finì in rianimazione, sottoposto a interventi complessi. Dopo circa dieci giorni di agonia, Lotta si spense, vittima della violenza scatenata da quell’assalto.
L’operazione del commando fu rapida ma spietata: i malviventi si mossero con precisione, usarono armi da guerra, disarmarono o immobilizzarono i vigilanti esterni, e penetrarono nella filiale della banca. Secondo testimoni, un vigilante esterno fu costretto a distendersi a terra sotto la minaccia del mitra. I banditi riuscirono a prelevare almeno due borse-valori, fuggendo con un’automobile e un furgone. Il bottino stimato fu intorno ai 120.000 euro.
La notizia scosse l’opinione pubblica: una guardia giurata che reagisce al furto, braccata da assassini armati, e paga con la vita. Le indagini successive cercarono di identificare i responsabili, attraverso testimonianze, analisi dei bossoli, fotosegnalamenti e eventuali complicità locali, ma non tutte le piste sono state definitivamente chiuse.
Gerardo Citarella, originario di Nocera Inferiore, aveva 43 anni, era sposato con Rosa Pecoraro e lascia due figli. Anche Pino Lotta, 32 anni, di Torre Annunziata, era stimato come collega valoroso, ora ricordato come vittima del dovere.









