La distribuzione di 500 bodycam al personale sanitario da parte dell’ASL di Salerno segna un punto di svolta nella tutela dei lavoratori della sanità. Una misura concreta, sostenuta con forza da Anaao Assomed, che ora chiede con decisione l’estensione di questo strumento anche nelle strutture sanitarie di Napoli e in tutti i reparti ad alto rischio in Campania.
La decisione dell’ASL salernitana arriva dopo una fase sperimentale avviata nel febbraio scorso che ha prodotto risultati incoraggianti, soprattutto in reparti critici come Psichiatria, Emergenza-urgenza e Medicina penitenziaria. Le bodycam, dotate di schermo frontale, sono progettate per dissuadere comportamenti aggressivi e documentare con oggettività eventuali episodi di violenza, tutelando sia il personale che l’utenza.
«L’estensione dell’uso delle bodycam è una misura di buon senso, utile e concreta — dichiara Antonio Mignone, segretario aziendale Anaao Assomed presso l’ASL di Salerno —. I risultati della sperimentazione lo dimostrano: la presenza visibile della telecamera ha contribuito a ridurre le tensioni e ha offerto strumenti oggettivi per documentare gli eventi. Ora però è il momento che le bodycam diventino una dotazione stabile e ordinaria, così come avviene in altri settori della sicurezza pubblica».
L’Anaao Assomed Campania, attraverso le parole del segretario regionale Bruno Zuccarelli e del vicario Maurizio Cappiello, lancia un appello chiaro: «La scelta dell’ASL di Salerno rappresenta una buona pratica da replicare in tutta la regione. Chiediamo che le bodycam siano utilizzate anche a Napoli, dove la frequenza delle aggressioni — verbali e fisiche — nei confronti degli operatori sanitari è in continuo aumento».
Secondo il sindacato, è inaccettabile che medici, infermieri e operatori continuino a lavorare in condizioni di insicurezza strutturale, spesso privi di strumenti reali per difendersi da episodi di violenza, che purtroppo si verificano con crescente regolarità, soprattutto nei pronto soccorso e nei reparti psichiatrici.
Anaao Assomed Campania invita la Regione Campania e le direzioni sanitarie delle ASL a dotarsi di un piano strutturato per la sicurezza del personale. «Non servono più dichiarazioni d’intenti, ma atti concreti — ribadiscono Zuccarelli e Cappiello —. Le bodycam sono uno strumento già disponibile, sperimentato con successo, che può rappresentare un primo passo per invertire la rotta. Ora spetta alle istituzioni fare la loro parte».