Un episodio che sta suscitando accese polemiche tra inclusione scolastica e responsabilità educativa: Gaetano, un ragazzo di 19 anni affetto dalla sindrome di DiGeorge che frequenta il Liceo Classico “Alfonso Maria de Liguori” di Acerra, non è stato ammesso all’esame di Stato, pur avendo maturato voti alti e un percorso articolato con programma didattico differenziato.
La madre, Maddalena Di Lauro, accusa la scuola di mancata inclusione, denunciando un trattamento discriminatorio basato sulla disabilità del figlio. “Mio figlio per quattro anni ha seguito un programma differenziato e aveva voti alti, come 8 e 9”, afferma. Tuttavia, quest’anno — dopo la scelta di non sottoscrivere più un programma differenziato e di tentare il percorso ordinario — i voti si sono drasticamente dimezzati e Gaetano è stato escluso dall’esame. “Ora è deluso. Mi chiedo dove sia l’inclusione se non si premia l’impegno”, lamenta la madre, che ha annunciato un ricorso al TAR per ottenere l’ammissione del ragazzo.
Il dirigente Giovanni La Montagna respinge le accuse: “Tutti, a partire dai docenti, siamo amareggiati per quanto accaduto… Gaetano non ha raggiunto gli obiettivi minimi richiesti e, per questo, non è stato ammesso all’esame” . La scuola sottolinea che l’adozione del piano differenziato è stata una scelta condivisa e comunicata all’Ufficio Scolastico Regionale, con obiettivi adattati alle potenzialità di Gaetano. Sarebbe stata avanzata l’ipotesi, rifiutata dalla madre, di un percorso alternativo con focus su giornalismo sportivo, per introdurlo verso il sogno del giovane.
La vicenda apre un confronto delicato tra diritto allo studio e tutela degli standard formativi: se da un lato emerge la necessità di supportare adeguatamente gli studenti con disabilità, dall’altro è fondamentale garantire equità rispetto ai criteri di ammissione previsti per tutti.Secondo quanto rilanciato anche da Zazoom e Notix, il caso solleva dubbi su come conciliare un reale percorso inclusivo con le normative attuali, senza penalizzare l’impegno di chi, come Gaetano, investe risorse emotive e cognitivi in un obiettivo ambizioso.
La famiglia ha annunciato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per far valere la possibilità di sostenere l’esame.La scuola difende il proprio operato, assicurando di aver agito in linea con la normativa e nel rispetto delle esigenze di Gaetano.Il caso potrebbe diventare un precedente significativo per l’educazione inclusiva nelle scuole superiori, specialmente in contesti dove gli studenti con disabilità aspirano a percorsi ordinari.