Dal 27 giugno al 6 luglio, il sottopasso del Molo Angioino, presso la stazione Municipio della metropolitana, ospita la mostra “La verità nelle tracce. Oltre 120 anni di Polizia Scientifica”, un’esposizione immersiva e gratuita che racconta oltre un secolo di evoluzione investigativa della Polizia di Stato.
Organizzata per celebrare i 120 anni dalla nascita della Polizia Scientifica in Italia, la mostra conduce i visitatori in un viaggio interattivo attraverso le tecnologie, i metodi e le storie che hanno segnato l’attività forense nel nostro Paese. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dai cittadini, dalle scuole e dalle autorità locali, diventando un’occasione unica per conoscere da vicino il lavoro silenzioso ma fondamentale degli investigatori della scientifica.
Il percorso espositivo si sviluppa in sette aree tematiche, ognuna delle quali approfondisce un ambito specifico delle indagini scientifiche. Si parte dalle origini storiche, con i primi casi risolti all’inizio del Novecento, come quello delle gemelle Ellero, per arrivare alle tecniche più moderne: dattiloscopia e analisi delle impronte digitali; ricostruzione 3D delle scene del crimine, con l’uso di scanner tridimensionali; analisi genetica, balistica e chimica; digital forensics, con focus su smartphone, computer e immagini digitali; uso dell’intelligenza artificiale nei processi di identificazione e nella ricostruzione virtuale dei crimini; tecniche di videoripresa e riconoscimento facciale nei luoghi pubblici.
Un’audioguida, con la voce del giornalista Gianluigi Nuzzi, accompagna i visitatori alla scoperta dei contenuti, rendendo la visita accessibile e coinvolgente anche per i più giovani.
Durante l’inaugurazione, il questore di Napoli, Maurizio Agricola, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione tecnologica nelle indagini moderne, evidenziando come l’intelligenza artificiale e i software di analisi avanzata stiano già offrendo un contributo decisivo nella risoluzione dei casi.
La direttrice della Polizia Scientifica, Fabiola Mancone, ha parlato della crescente rilevanza della digital forensics, dichiarando: “Le nuove tecnologie non sostituiscono l’intelligenza e l’esperienza umana, ma la potenziano. Sistemi come il riconoscimento facciale devono essere strumenti al servizio degli investigatori, sempre sotto controllo umano.”
La scelta di allestire la mostra in una delle aree più frequentate della città, come la stazione Municipio della metro, rende l’iniziativa visibile e fruibile a migliaia di persone ogni giorno. La mostra è gratuita e aperta al pubblico tutti i giorni, offrendo a cittadini, studenti e turisti un’occasione rara per avvicinarsi al mondo della scienza applicata alla giustizia.