Il boss Antonio D’Amico detto fraulella, fondatore dell’omonimo clan operante nel rione Conocal di Ponticelli, dal carcere dove è recluso da svariati anni, ha messo fine al matrimonio con Anna Scarallo: una notizia che di per sé basterebbe a destare scalpore, già solo per le conseguenze che ne scaturiranno, non solo in ambito familiare, ma soprattutto sul fronte camorristico.
Nella vita di Tonino fraulella c’è un’altra donna con un cognome e un curriculum tutt’altro che irrilevante: Assunta Formicola, la “regina decaduta” del Bronx di San Giovanni a Teduccio.
Ad ufficializzare la relazione che sancisce e suggella anche e soprattutto una nuova alleanza all’ombra del Vesuvio, alcune foto pubblicate nelle stories di Instagram dalla stessa Assunta Formicola che la ritraggono durante un colloquio mentre si scambia un bacio con il boss del Conocal. “Sei l’amore della mia vita, ti amo frauleeee”, “Sarò sempre qui ad aspettarti non mi importa il tempo”: le due frasi che accompagnano lo scatto, visibile ai “follower” per 24 ore. Una scelta strategica oculata e sempre più in voga tra gli interpreti della camorra, perché consente all’utente di disporre dell’elenco dei profili che hanno visualizzato il contenuto. Un messaggio esplicito, riservato a una cerchia ristretta di utenti.

Una notizia che nei rioni in balia delle logiche camorristiche della periferia orientale di Napoli aleggiava da tempo e che adesso trova ampia conferma nei contenuti pubblicati sui social network che nel gergo malavitoso contemporaneo risuonano come dei veri e propri “comunicati stampa” finalizzati a diramare messaggi espliciti, destinati a non passare in sordina.
Tornano così in auge il nome di Antonio D’Amico, un boss che a dispetto del suo status di detenuto continua a marcare la scena, confermandosi ancora una volta capace di tessere strategie ed alleanze, ma anche quello di Assunta Formicola, conosciuta nei quartieri orientali di Napoli come “Susetta”. Dietro la sua figura si cela una trama complessa fatta di faide, tradimenti, interessi economici e legami con i clan storici di San Giovanni a Teduccio, in particolare nel “Bronx”, rione simbolo del potere del clan Formicola che, non a caso, come anticipato da Napolitan.it nei mesi scorsi, era tornato alla ribalta impostando le basi per riorganizzarsi, forte proprio del supporto di alcuni soggetti storicamente legati al clan D’Amico di Ponticelli. Una distinzione necessaria, perché San Giovanni a Teduccio è il quartier generale degli “altri” D’Amico, parenti dei “fraulella” ma in affari con i Mazzarella. Una famiglia sempre più divisa da contrasti, rancori, dissidi e da quegli interessi criminali che hanno portato a una netta scissione e che tuttora vede le due fazioni parteggiare per due cartelli storicamente ostili e che mai potranno incontrarsi a metà strada. In ballo non c’è soltanto il controllo del territorio, ma una lunga sfilza di conti da saldare.
Due clan rimaneggiati che propongono un’alleanza destinata a mutare l’assetto criminale della periferia est di Napoli. Un salto di qualità significativo per il boss Antonio D’Amico che ha detto addio ad Anna Scarallo detta cipolla, anche lei detenuta per reati associativi e traffico di stupefacenti, per legarsi a una figura centrale del clan Formicola, potente famiglia camorristica operante tra San Giovanni e Barra. Assunta Formicola, 49 anni, è stata protagonista di una violenta faida familiare scoppiata nel 2017, quando il marito, Francesco Silenzio, boss dell’omonimo clan rivale, fece ritorno dal carcere.
Secondo quanto emerso dalle indagini e da testimonianze di collaboratori di giustizia, la rottura tra i due non fu solo sentimentale ma anche criminale: un presunto tradimento da parte di Assunta fu l’innesco per una guerra interna che culminò con l’omicidio brutale di Annamaria Palmieri, vicinissima a Formicola. Il delitto fu compiuto in modo plateale, quasi simbolico, per colpire la sua influenza all’interno del quartiere.
Nel 2021, Assunta fu coinvolta anche nelle indagini sulle cosiddette “petrol mafie”. Secondo l’accusa, avrebbe finanziato con 100.000 euro l’attività dell’imprenditore Alberto Coppola, attivo nel commercio di carburanti, utilizzando capitali illeciti provenienti dalle attività del clan Formicola. Il caso rivelò l’interesse della camorra verso settori imprenditoriali legali, come quello energetico, per ripulire denaro e generare profitti a basso rischio.
Assunta Formicola è figlia dello storico boss Bernardo Formicola e nipote di Ciro Formicola, entrambi nomi pesanti nella criminalità organizzata napoletana. Suo figlio, Salvatore Altamura, è stato arrestato nel 2023 per un traffico internazionale di droga: oltre 60 chili di cocaina furono sequestrati al porto di Salerno. Nonostante la giovane età, Altamura è considerato una figura emergente nella nuova generazione di narcos napoletani.
Nel novembre 2024, i carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna hanno arrestato la 49enne mentre si trovava in una villetta a Varcaturo. All’interno dell’abitazione sono stati rinvenuti quasi due chili di hashish, suddivisi in confezioni pronte per lo spaccio.
La donna-boss di Ponticelli Annunziata D’Amico tradita da una cognata: era l’amante del ras dei De MiccoLa parabola criminale di Assunta Formicola è il simbolo di una camorra che cambia volto, ma che continua a prosperare in aree difficili come San Giovanni a Teduccio. Da “regina” del clan a figura marginale dopo essere stata tradita e spodestata, prova a rilanciare le quotazioni criminali del clan di famiglia proponendosi accanto a uno dei boss più autorevoli della camorra napoletana. Sull’altro versante, a fungere da sfondo alla nuova love story, l’omicidio che ha sancito il punto di non ritorno in casa D’Amico: quello della “passillona” alias Annunziata D’Amico, sorella del boss Antonio, uccisa nel 2015 dai De Micco quando ricopriva il ruolo di reggente del clan di famiglia. Un delitto eccellente, non solo perché sancì la vittoria dei De Micco nell’ambito della faida per il controllo del territorio, ma soprattutto perchè gettò sull’agguato l’ombra del tradimento da parte di una delle sorelle Scarallo che in quel momento storico intratteneva una relazione extraconiugale con una figura apicale del clan De Micco. Secondo quanto rivelato da diverse fonti, fu proprio la donna a garantire al ras del clan rivale una postazione privilegiata dalla quale segnalare ai sicari che “passillona” quel sabato mattina aveva lasciato la casa-bunker nella quale era rintanata per recarsi presso il carcere di Santa Maria Capua Vetere per sostenere un colloquio con il primo dei suoi sei figli, Gennaro.
L’ombra di quel tradimento ha consegnato fin da subito a Tonino fraulella la consapevolezza che, forti di quell’appoggio, i De Micco potessero mietere altre vittime, pertanto temeva per la vita delle altre sorelle. Non solo per questo il boss dal carcere ordinò al clan di non replicare in nessun modo all’agguato: sull’omicidio che sancirà la vendetta dovrà esserci la firma di un uomo nelle cui vene scorre il sangue dei D’Amico. Una premessa che trova ampio riscontro negli ormai dieci anni trascorsi in attesa del giorno della resa dei conti, più volte rilanciata e annunciata, ancora e sempre, avvalendosi dei social network.
Una storia d’amore che battezza la nascita di una nuova alleanza tra due clan storici dell’ala est di Napoli e che pertanto esula dal gossip rivendicando uno spazio ben più consono ed autorevole tra le pagine di cronaca, per quanto significativi sembrano destinati a rivelarsi gli scenari che si avvicenderanno sul fronte criminale.