Una provocatoria e simbolica iniziativa di denuncia ha animato oggi le vie della città sannita: mille finte notifiche di sfratto, recapitate nelle cassette postali dei cittadini, con l’obiettivo di “far provare cosa significa essere palestinesi oggi” .
Realizzata dal Collettivo autonomo pro‑palestinese Hurriya, l’operazione ha inviato comunicazioni redatte con linguaggio giuridico, intimando uno sfratto immediato dall’abitazione entro il 15 giugno. Solo alla fine della lettera si svelava il vero scopo: non si trattava di un atto reale, ma di un gesto simbolico per provocare il senso di inquietudine che vivono ogni giorno le famiglie palestinesi sotto minaccia.
Gli organizzatori hanno definito così la loro iniziativa: “Un gesto provocatorio ma necessario… per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei cittadini palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, dove continua la fondazione di nuove colonie israeliane in territorio palestinese”.
L’iniziativa punta a generare riflessione e partecipazione: è già stata annunciata per domenica 15 giugno alle 17:30 una biciclettata per Gaza, denominata “Falastin Hurra”, con partenza dalla Rocca dei Rettori. Alle 18:30 seguirà un flash mob silenzioso in Corso Garibaldi e alle 20 un’assemblea pubblica al locale “Kindergarten” per promuovere la partecipazione alla manifestazione nazionale del 21 giugno a Roma.
Secondo “Hurriya”, “il popolo palestinese non è altrettanto fortunato: non riceve lettera di sfratto, ma colpi dati con il calcio del fucile, nel cuore della notte… Intere famiglie sono cacciate via… umiliate, arrestate senza capo d’accusa, vengono trucidate…” . Con questo paragone choc, il collettivo invita a non voltare lo sguardo di fronte a una crisi umanitaria in corso.