In Italia sono 113.892 i minorenni maltrattati, un numero che rappresenta una vera e propria emergenza sociale e che fotografa una realtà ancora troppo sommersa. Secondo l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, il 20% dei circa 457.000 minorenni seguiti dai servizi sociali è vittima di maltrattamenti o abusi. Una cifra che equivale a 9,5 minori ogni mille abitanti sotto i 18 anni.
Il dato più sconvolgente è che la maggior parte degli abusi avviene tra le mura domestiche. Secondo il dossier “Indifesa 2024” di Terre des Hommes, i reati contro minori hanno sfiorato i 7.000 casi nel 2023, con una media di 19 al giorno, segnando un aumento del 34% rispetto a dieci anni fa e dell’89% rispetto al 2006.
In particolare, 2.843 casi sono classificati come maltrattamenti in famiglia, un dato raddoppiato rispetto al 2013.
Le bambine e le ragazze risultano più colpite, rappresentando il 61% delle vittime di violenze domestiche.
“L’immagine della famiglia come luogo sicuro mostra più di una crepa… la violenza fisica continua a consumarsi sul corpo delle bambine e delle ragazze”, ha dichiarato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes.
Tra le tipologie di abuso segnalate, le più frequenti sono:
Trascuratezza materiale e/o affettiva (47%)
Violenza assistita (20–32%)
Abuso psicologico (13,7%)
Maltrattamento fisico (tra il 5% e il 10%)
Abuso sessuale (tra il 3,5% e il 6,7%)
I minori stranieri risultano essere doppiamente esposti al rischio di abuso rispetto ai coetanei italiani: 20 su 1.000 contro 8,3.
Le femmine sono leggermente più coinvolte dei maschi: 212,6 casi su 1.000 rispetto a 193,5.
La durata della presa in carico da parte dei servizi sociali evidenzia la complessità della situazione: nel 65,6% dei casi, l’intervento dura oltre due anni. Le misure includono sostegno economico, supporto educativo e, nei casi più gravi, l’allontanamento dalla famiglia.
Negli ultimi anni si è assistito a un aumento delle denunce, segnale positivo di una maggiore consapevolezza e fiducia nelle istituzioni. Tuttavia, resta ancora molto da fare.