Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per la Campania ha disposto la sospensione cautelare di Stefano Addeo, docente di tedesco presso il Liceo “Medi” di Cicciano, dopo che questi ha pubblicato su Facebook un post contenente minacce rivolte alla figlia della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. La decisione è stata presa “per garantire e tutelare la serenità della comunità scolastica” e resterà valida fino alla definizione del procedimento disciplinare, nel rispetto della normativa vigente.
Nel post incriminato, Addeo augurava alla figlia della premier “la stessa sorte della ragazza di Afragola”, un riferimento a Martina Carbonaro, la 14enne vittima di femminicidio. La pubblicazione ha suscitato un’ondata di indignazione e condanna da parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni. In seguito alla diffusione del post, il docente ha ricevuto minacce e insulti, e la sua abitazione è stata oggetto di atti vandalici.
Il 2 giugno, Addeo ha tentato il suicidio ingerendo un mix di psicofarmaci e alcolici. Prima del gesto, aveva contattato la dirigente scolastica del suo istituto, permettendo l’intervento tempestivo dei Carabinieri e dei sanitari del 118, che lo hanno trasportato all’ospedale di Nola, dove è stato ricoverato in codice rosso.
Dal letto d’ospedale, Addeo ha espresso pentimento per quanto accaduto, dichiarando: “Ho commesso un errore, ma non dovevo essere crocifisso in questo modo, mi hanno linciato. Ho chiesto scusa, non ce l’ho fatta” . In una lettera indirizzata a Giorgia Meloni, il docente ha scritto: “Con profondo rispetto e autentico pentimento, Le scrivo per scusarmi. Quelle parole non mi rappresentano né come uomo né come educatore. È stato un grave errore, che ora sento tutto il peso di dover riconoscere”.
Giorgia Meloni ha commentato l’accaduto sui social, definendo il post “qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore”. Ha aggiunto: “Esistono confini che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza”.
La Procura di Roma ha avviato un’inchiesta per verificare eventuali reati legati all’utilizzo improprio dei social media, con l’aggravante che l’autore è un insegnante e ha coinvolto un minore. Parallelamente, l’Ufficio scolastico regionale per la Campania ha avviato il procedimento disciplinare nei confronti di Addeo, che potrebbe portare a ulteriori sanzioni, fino al licenziamento.