Un episodio avvenuto a Torino ha riacceso il dibattito sulla dipendenza da smartphone tra i giovani. Un quindicenne è stato ricoverato presso l’ospedale San Luigi di Orbassano in stato di agitazione psicomotoria severa, dopo che i genitori gli avevano tolto il cellulare a causa dell’uso eccessivo che ne faceva. Il ragazzo è stato trattato con ansiolitici somministrati sia per via intramuscolare che endovenosa. Il professor Gianluca Rosso, psichiatra e docente all’Università di Torino, ha dichiarato che il giovane presentava sintomi simili a quelli di una crisi di astinenza da sostanze stupefacenti, sottolineando come l’uso dello smartphone possa creare un legame simile a quello con droghe o alcol, stimolando il sistema dopaminergico del cervello.
Questo caso evidenzia come l’uso eccessivo degli smartphone possa portare a comportamenti compulsivi e sintomi di astinenza, soprattutto tra gli adolescenti. Sebbene la dipendenza da smartphone non sia ancora riconosciuta ufficialmente come disturbo psichiatrico, molti esperti sottolineano la necessità di affrontare il problema con serietà, considerando l’impatto che può avere sulla salute mentale dei giovani.
Secondo un’indagine condotta da Demopolis, l’83% degli adulti italiani considera la dipendenza da internet, smartphone e tablet come la principale minaccia per gli adolescenti, evidenziando una crescente preoccupazione tra i genitori.
È fondamentale che genitori, educatori e istituzioni collaborino per promuovere un uso consapevole e moderato della tecnologia tra i giovani, al fine di prevenire situazioni simili e garantire il benessere psicologico delle nuove generazioni.