Francesco Mallardo, noto come “Ciccio ‘e Carlantonio”, è deceduto giovedì 29 maggio all’età di 74 anni in una clinica di Parma, dove era ricoverato in regime di detenzione domiciliare per motivi di salute. Mallardo era considerato uno dei principali esponenti della camorra napoletana e figura di spicco dell’Alleanza di Secondigliano, un cartello criminale che ha dominato per anni l’area nord di Napoli.
Nato a Giugliano in Campania nel 1951, Mallardo proveniva da una famiglia di agricoltori. Dopo un periodo iniziale nel contrabbando di sigarette, emerse come leader del clan Mallardo, fondato insieme al fratello Giuseppe e al cugino Feliciano. La sua ascesa fu segnata da una faida sanguinosa con il clan Maisto, culminata con l’eliminazione dei principali esponenti rivali tra il 1979 e il 1992 .
Mallardo fu anche uno dei fondatori della Nuova Famiglia, un’alleanza di clan camorristici nata per contrastare la Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo.
Negli anni successivi, Mallardo consolidò il suo potere attraverso l’Alleanza di Secondigliano, un cartello composto dai clan Mallardo, Licciardi e Contini. Questa alleanza, rafforzata anche da legami familiari tra i leader, controllava gran parte delle attività illecite a Napoli, tra cui traffico di droga, estorsioni e appalti pubblici.
Con il cugino Feliciano, detto ‘o sfregiato, Mallardo diversificò le attività del clan, investendo nell’edilizia e nel settore immobiliare, trasformando il clan da una camorra “contadina” a una camorra imprenditoriale.
Mallardo fu arrestato più volte e altrettante volte si diede alla latitanza. Nel 1992 fu catturato in una mansarda a Giugliano in Campania . Nel 2000 fu nuovamente arrestato durante un incontro dell’Alleanza di Secondigliano. Nel 2003, dopo essere evaso da una clinica, fu arrestato nuovamente sulla A30 nei pressi di Nola .
Durante la detenzione, Mallardo soffrì di problemi cardiaci che lo portarono a frequenti ricoveri ospedalieri. Nel 1999 evase approfittando di un permesso per motivi di salute, ma fu successivamente catturato.
Mallardo è deceduto in una clinica di Parma, dove era ricoverato in regime di detenzione domiciliare per motivi di salute. La sua morte segna la fine di una delle figure più influenti della camorra napoletana, il cui potere si estendeva ben oltre i confini della Campania.
Con la scomparsa di Mallardo, si chiude un capitolo importante nella storia della criminalità organizzata italiana, lasciando interrogativi sul futuro assetto del clan e dell’Alleanza di Secondigliano.