Andrea “Andy” Rocchelli è stato un fotoreporter italiano di straordinaria sensibilità e coraggio, noto per il suo impegno nel documentare conflitti e violazioni dei diritti umani. Nato a Pavia il 27 settembre 1983, si è laureato in design della comunicazione al Politecnico di Milano e ha iniziato la sua carriera presso l’agenzia fotografica Grazia Neri, per poi diventare assistente del fotografo Alex Majoli. Nel 2008 ha co-fondato il collettivo fotografico indipendente Cesura, con l’obiettivo di creare uno spazio libero per la fotografia d’autore e il reportage sociale.
Rocchelli ha lavorato in diversi contesti internazionali, concentrandosi su temi come la repressione politica e le condizioni dei civili in zone di conflitto. Tra i suoi progetti più noti vi è “Russian Interiors”, una serie di ritratti che esplorano l’intimità della vita quotidiana nella Russia post-sovietica.
Il 24 maggio 2014, durante la guerra del Donbass in Ucraina, Rocchelli è stato ucciso nei pressi di Sloviansk insieme all’attivista per i diritti umani russo Andrei Mironov. Il gruppo, che includeva anche il fotoreporter francese William Roguelon e un autista locale, è stato colpito da fuoco di armi leggere e mortai provenienti da postazioni dell’esercito ucraino. Le ultime fotografie scattate da Rocchelli documentano l’attacco e testimoniano la loro condizione di civili disarmati.
In Italia, il soldato ucraino Vitalij Markiv è stato inizialmente condannato a 24 anni di reclusione per concorso nell’omicidio di Rocchelli e Mironov. Tuttavia, nel 2020, la Corte d’assise d’appello di Milano ha assolto Markiv per insufficienza di prove, pur riconoscendo la responsabilità dell’esercito ucraino nell’attacco. La sentenza è stata confermata dalla Corte di Cassazione nel 2021.
La memoria di Rocchelli continua a vivere attraverso numerose iniziative. Il collettivo Cesura ha istituito l’Andy Rocchelli Grant, un premio internazionale per sostenere progetti fotografici indipendenti. Mostre e pubblicazioni, come “Evidence” e “Il valore della testimonianza”, raccolgono e diffondono il suo lavoro, mantenendo viva la sua eredità nel mondo del fotogiornalismo.
L’eredità di Rocchelli rappresenta un monito sull’importanza della libertà di stampa e del diritto all’informazione, valori fondamentali in ogni società democratica.