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La faida di Ponticelli macchiò di sangue la festa-scudetto nel 2023

Luciana Esposito di Luciana Esposito
22 Maggio, 2025
in Cronaca, In evidenza
0
Omicidio Costanzo: la dinamica dell’agguato, le dichiarazioni dei testimoni
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Nella notte tra il 4 e il 5 maggio 2023, mentre Napoli esplodeva di gioia per la conquista del terzo scudetto, un agguato di camorra ha macchiato di sangue i festeggiamenti. In piazza Volturno, nei pressi di corso Garibaldi, Vincenzo Costanzo, 26 anni, è stato colpito a morte da numerosi colpi d’arma da fuoco. Altre tre persone, tra cui la fidanzata di Costanzo, rimasero ferite.

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Le indagini hanno subito escluso un legame diretto tra l’omicidio e i festeggiamenti per lo scudetto. Secondo gli inquirenti, si è trattato di un agguato premeditato, probabilmente orchestrato per sfruttare il caos della festa e colpire Costanzo, ritenuto vicino al clan D’Amico di Ponticelli.

Vincenzo Costanzo, soprannominato “Ciuculill”, era figlio di Maurizio Costanzo, esponente di spicco del clan D’Amico, e di Nunzia Scarallo, cognata del boss Antonio D’Amico, boss fondatore dell’omonimo clan operante nel rione Conocal di Ponticelli. Nel 2021 era stato condannato a otto anni di reclusione per reati associativi e legati al traffico di droga. Negli ultimi tempi, secondo alcune testimonianze, mostrava comportamenti instabili dovuti all’uso frequente di sostanze stupefacenti, rendendolo una figura scomoda all’interno del clan che temeva una possibile collaborazione con la giustizia, in vista dell’imminente ritorno in carcere. Tuttavia, negli ultimi tempi, si sarebbe delineata anche un’altra ipotesi investigativa che riconduce l’omicidio di Costanzo all’eterna faida in corso a Ponticelli tra i De Micco e la fazione antagonista della quale la famiglia D’Amico è parte integrante.

Dopo la notizia della sua morte, alcuni familiari e amici hanno danneggiato il pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli, dove Costanzo era stato trasportato. Il giorno seguente, due cugini della vittima, Gaetano Maranzino, ex calciatore delle giovanili dell’Inter, e Matteo Nocerino, sono stati arrestati dopo una “stesa” in piazza Volturno, sparando in aria come gesto intimidatorio, unitamente ad altri soggetti che erano però riusciti a dileguarsi.

In occasione del trigesimo, nel rione Conocal di Ponticelli, è stato organizzato un corteo in moto per commemorare Costanzo. Decine di giovani hanno sfilato indossando magliette con il volto del defunto e lanciando palloncini bianchi, in un tributo che ha suscitato polemiche per l’esaltazione della figura di un affiliato alla camorra, ma anche per la dimostrazione di forza inscenata da esponenti della criminalità locale.

L’omicidio di Vincenzo Costanzo durante la festa scudetto del Napoli evidenzia come la criminalità organizzata continui a influenzare la vita della città, anche nei momenti di gioia collettiva. La faida tra clan a Ponticelli ha trovato un tragico palcoscenico in una notte che avrebbe dovuto essere solo di festa, ricordando a tutti la necessità di un impegno costante contro la cultura camorristica. 

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