Lunedì 12 maggio segna l’avvio ufficiale della campagna referendaria per i referendum abrogativi previsti per l’8 e il 9 giugno 2025. Questi referendum, che stanno già polarizzando il dibattito politico e sociale in Italia, riguardano temi cruciali che toccano aspetti legislativi di rilevanza nazionale.
I temi dei referendum includono questioni legate al lavoro, alla giustizia e alla sanità, con particolare attenzione alle recenti modifiche normative che, secondo i promotori del sì, necessitano di una revisione o di un annullamento. D’altra parte, i sostenitori del no ritengono che le leggi oggetto di referendum siano necessarie per garantire la stabilità economica e sociale del Paese.
La campagna referendaria si prospetta accesa e articolata, con incontri, comizi e dibattiti programmati in tutte le principali città italiane.
Le votazioni si svolgeranno domenica 8 giugno dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00. La consultazione coincide con il secondo turno delle elezioni amministrative in molti comuni italiani. Per la validità dei referendum è necessario il raggiungimento del quorum: almeno il 50% più uno degli aventi diritto al voto deve recarsi alle urne.
I cinque quesiti referendari
1. Reintegro nel posto di lavoro per licenziamento illegittimo
Questo quesito propone l’abrogazione delle norme introdotte dal Jobs Act che, in caso di licenziamento ingiustificato, prevedono solo un’indennità economica, escludendo il reintegro nel posto di lavoro. Un “Sì” al referendum ripristinerebbe la possibilità di reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa.
2. Indennità per licenziamenti nelle piccole imprese
Attualmente, nelle aziende con meno di 15 dipendenti, l’indennizzo per licenziamento illegittimo è soggetto a un tetto massimo. Il quesito propone di eliminare questo limite, permettendo ai giudici di determinare l’entità dell’indennizzo in base al caso specifico.
3. Contratti a termine
Il terzo quesito mira a contrastare l’abuso dei contratti a termine, abrogando alcune norme che facilitano la proroga e il rinnovo di tali contratti, con l’obiettivo di promuovere una maggiore stabilità occupazionale.
4. Responsabilità solidale negli appalti
Questo quesito riguarda la responsabilità delle imprese committenti in caso di infortuni o violazioni contrattuali da parte delle aziende appaltatrici. L’abrogazione proposta rafforzerebbe la responsabilità solidale del committente, aumentando le tutele per i lavoratori coinvolti in appalti.
5. Cittadinanza per residenti stranieri
Il quinto quesito propone di ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale necessario per ottenere la cittadinanza italiana per i cittadini stranieri. Questa modifica faciliterebbe l’integrazione e l’accesso ai diritti civili per molti residenti stranieri .
Le posizioni dei partiti politici sui referendum sono variegate. Alcuni partiti, come il Partito Democratico, hanno espresso sostegno per il “Sì” a tutti e cinque i quesiti, sottolineando l’importanza di rafforzare i diritti dei lavoratori e promuovere l’inclusione sociale . Altri partiti, invece, hanno manifestato riserve o opposizione, evidenziando preoccupazioni per le implicazioni economiche e giuridiche delle abrogazioni proposte .
I cittadini italiani residenti all’estero e iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) possono votare per corrispondenza. Riceveranno il plico elettorale al proprio domicilio e dovranno restituirlo secondo le istruzioni fornite dal Ministero degli Affari Esteri.