Il 15 marzo scorso, Emanuele Durante, ventenne napoletano, è stato assassinato in via Santa Teresa degli Scalzi, nel cuore di Napoli, mentre si trovava in auto con la fidanzata. Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli e coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno portato all’arresto di 16 persone, tra cui i presunti killer e mandanti del delitto.
Secondo gli inquirenti, l’omicidio di Durante è strettamente legato alla morte di Emanuele Tufano, 15 anni, ucciso il 24 ottobre 2024 durante un conflitto a fuoco tra gruppi criminali rivali provenienti dal rione Sanità e piazza Mercato. Durante avrebbe partecipato a quella sparatoria, e all’interno del clan Sequino si sarebbe diffusa la convinzione, non supportata da prove concrete, che fosse responsabile della morte di Tufano. Per riaffermare l’autorità del clan e vendicare la perdita, sarebbe stato deciso l’omicidio di Durante.
Tra gli arrestati figura Alexandr Babalyan, detto “‘o polacco”, 25 anni, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio. Babalyan, di origini russe ma residente nel quartiere Sanità, è considerato affiliato al clan Sequino. Il presunto mandante è Salvatore Pellecchia, 31 anni, soprannominato “Dudù”, recentemente scarcerato e figura di spicco del clan. Un terzo indagato, Vincenzo Brandi, avrebbe effettuato sopralluoghi prima dell’agguato.
Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano due uomini in scooter avvicinarsi all’auto di Durante, una Smart nera, e aprire il fuoco dal lato del guidatore. Dopo il colpo, l’auto ha tamponato il veicolo davanti e si è fermata nella corsia opposta. La fidanzata di Durante, presente al momento dell’agguato, avrebbe inizialmente riconosciuto Babalyan come l’assassino, ma successivamente ha ritrattato, sostenendo di non aver visto nulla.