Nella notte tra notte tra il 1° e il 2 gennaio 2025, un neonato, successivamente chiamato “Angelo”, è stato lasciato nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Bari. La mattina seguente, il piccolo è stato trovato privo di vita.
Una recente consulenza del genetista Carlo Previderè dell’Università di Pavia ha confermato che il neonato era vivo al momento in cui è stato deposto nella culla. L’analisi ha rilevato la presenza di urina sul materassino, attribuibile al piccolo, nato poche settimane prima del decesso. L’autopsia ha stabilito che la causa della morte è stata ipotermia, sopraggiunta tra le 4 e le 10 ore successive al suo ingresso nella culla .
Le indagini hanno evidenziato malfunzionamenti nel sistema di allarme della culla termica. Il materassino, che avrebbe dovuto rilevare la presenza del neonato e attivare una chiamata al cellulare del parroco, non era idoneo a tale scopo. Inoltre, il climatizzatore della stanza emetteva aria fredda anziché calda, probabilmente a causa di una perdita di gas.
La Procura di Bari ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, indagando il parroco della chiesa, don Antonio Ruccia, e l’elettricista Vincenzo Nanocchio, che aveva effettuato interventi sulla culla nel dicembre precedente. È emerso anche che il protocollo tra la chiesa e il reparto di Neonatologia del Policlinico di Bari, menzionato sul sito parrocchiale, non è mai stato formalizzato .