Un biglietto giallo, appoggiato su una tomba insieme a un mazzo di rose bianche. Un messaggio semplice, ma carico di gratitudine e dolore: “Alla persona che mi ha salvato la vita. Riposa in pace, angelo”. Nessuna firma, ma un significato immenso. È il gesto silenzioso di uno dei sei pazienti che oggi vivono grazie agli organi donati da Simone Bonato, il 22enne morto tragicamente il 18 aprile 2024.
Un anno fa, durante i festeggiamenti di Pasquetta, Simone stava giocando a calcio con gli amici quando la palla è finita sul tetto di una casa. Era salito per recuperarla, ma è scivolato, precipitando da un’altezza di cinque metri. Ricoverato d’urgenza all’ospedale di Padova, è entrato in coma e non si è più svegliato. Dopo diciotto giorni di agonia, la famiglia ha preso la decisione più difficile: staccare i macchinari e donare gli organi, secondo la volontà che Simone aveva espresso quando aveva rinnovato la carta d’identità.
«Simone ci ha dato 18 giorni per abituarci all’idea che non ci fosse più – racconta la madre, Fanny Brotto – Il medico ci ha detto: “Questo ragazzo è una miniera d’oro”. Ha donato il cuore, i polmoni, il fegato, i reni e le cornee. Sei persone, tutte della provincia di Padova, oggi sono vive grazie a lui».
Quel biglietto, comparso nel primo anniversario della sua morte, ha colpito profondamente la famiglia. «Vederlo è stato una morsa al cuore – continua Fanny – ma mi ha dato la consapevolezza che qualcuno è rinato. Non sappiamo chi sia, ma un giorno spero di poterlo abbracciare».
In un primo momento, l’ospedale aveva inviato un messaggio standard di ringraziamento alla famiglia, ma Fanny ha voluto sapere di più. In agosto, è tornata in ospedale e ha ottenuto la conferma: tutti i riceventi stanno bene. «Mi basta sapere che stanno bene, che Simone continua a vivere in ognuno di loro».
Simone era un ragazzo generoso, solare, con la passione per la vita. Aveva detto alla madre: “Mamma, guarda quante vite salverò un giorno”. Non poteva immaginare che quel giorno sarebbe arrivato così presto. E oggi, grazie a quel gesto, la sua luce continua a brillare.