La notizia della morte di Papa Francesco ha colto di sorpresa l’intero mondo dell’informazione, costringendo le redazioni televisive a improvvisare edizioni straordinarie in tempi rapidissimi. In questo contesto, ha suscitato particolare attenzione la scelta — o meglio, la necessità — di alcune giornaliste di andare in onda senza trucco, un dettaglio che ha generato un acceso dibattito pubblico.
Tra le protagoniste di questo momento televisivo, Valentina Bisti del Tg1 ha condotto l’edizione straordinaria senza trucco, spiegando successivamente che, in quei momenti concitati, il trucco era l’ultimo dei suoi pensieri. Ha raccontato di aver ricevuto in prestito una giacca da una collega per essere presentabile in video, ma di non aver avuto il tempo di truccarsi.
La scelta — forzata dalle circostanze — di andare in onda senza trucco ha scatenato reazioni contrastanti. Da un lato, molti spettatori hanno apprezzato la sobrietà e la spontaneità della conduzione, ritenendola coerente con il momento di lutto e cordoglio. Dall’altro, alcuni hanno criticato l’attenzione mediatica rivolta all’aspetto estetico delle giornaliste, sollevando interrogativi sul trattamento riservato alle donne in televisione e sulla persistenza di certi stereotipi di genere.
Eleonora Daniele, conduttrice di “Storie Italiane”, è stata la prima a dare la notizia in diretta, visibilmente emozionata. Ha descritto l’annuncio come uno dei momenti più tristi della sua carriera, sottolineando l’importanza di trasmettere la notizia con rispetto e compostezza.
Questo episodio ha aperto un dibattito più ampio sulla rappresentazione delle donne nei media e sulle aspettative estetiche a cui sono sottoposte, anche in situazioni di emergenza. Ha evidenziato come, in momenti di crisi, l’autenticità e la professionalità possano prevalere su convenzioni e formalità, offrendo spunti di riflessione sulla natura dell’informazione televisiva e sul ruolo delle donne nel giornalismo.
In definitiva, la conduzione senza trucco di Valentina Bisti e di altre giornaliste durante l’annuncio della morte di Papa Francesco ha rappresentato un momento di rottura con le consuetudini televisive, mettendo in luce la tensione tra forma e sostanza nell’informazione e sollevando questioni importanti sulla parità di genere e sulla rappresentazione mediatica.