Nel 2025, la Campania si trova ad affrontare una nuova stagione balneare con alcune criticità legate alla qualità delle acque marine. Secondo i dati forniti dall’Arpac (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania), sono state individuate 10 spiagge dove la balneazione è vietata a causa di livelli di inquinamento superiori ai limiti consentiti.
Le spiagge soggette a divieto di balneazione si trovano principalmente nelle province di Napoli, Salerno e Caserta. Tra queste, spiccano località note come Castellammare di Stabia e Cuma, che hanno ricevuto lo stop alla balneazione per la prima volta quest’anno. Altre zone interessate includono tratti costieri nei comuni di Battipaglia, dove due lidi sono stati bocciati, e aree nei pressi di Capaccio ed Eboli. In totale, circa 9 chilometri di costa risultano non balneabili, una riduzione rispetto ai 15 chilometri dell’anno precedente.
Elenco spiagge interdette:
Castellammare di Stabia (NA)
Cuma (NA)
Lido Lago – Battipaglia (SA)
Lido Spineta – Battipaglia (SA)
Foce Sele – Capaccio (SA)
Foce Tusciano – Eboli (SA)
Falciano del Massico (CE)
Mondragone Nord (CE)
Mondragone Sud (CE)
Licola (NA)
Foce Regi Lagni (NA)
L’inquinamento delle acque marine è attribuibile a diversi fattori, tra cui scarichi fognari non trattati adeguatamente, presenza di rifiuti solidi e contaminazione da agenti patogeni. Questi elementi compromettono la qualità dell’acqua, rendendola inadatta alla balneazione e potenzialmente pericolosa per la salute dei bagnanti. L’Arpac, attraverso monitoraggi costanti, ha classificato queste acque come di qualità “scarsa”, imponendo quindi il divieto di balneazione.
Nonostante le criticità, molte spiagge campane hanno superato i controlli con esito positivo. Località come Procida, Vietri sul Mare, Sant’Agnello, Ravello, Sapri e Baia Domizia sono state promosse, offrendo acque di qualità eccellente per la balneazione. Anche le spiagge di Sorrento, Positano, Atrani e Ischia hanno ricevuto valutazioni favorevoli, confermando la loro attrattiva per i turisti e i residenti.
Conclusioni
La situazione delle spiagge vietate in Campania nel 2025 evidenzia l’importanza di una gestione ambientale efficace e di interventi mirati per migliorare la qualità delle acque marine. Mentre alcune aree presentano ancora criticità, molte altre offrono condizioni ottimali per la balneazione, testimoniando gli sforzi compiuti per preservare e valorizzare il patrimonio costiero della regione.