Giovanbattista Cutolo, conosciuto come “Giogiò”, era un promettente musicista napoletano di 24 anni, ucciso nella notte tra il 30 e il 31 agosto 2023 in Piazza Municipio a Napoli. A togliergli la vita è stato un ragazzo di soli 16 anni, originario dei Quartieri Spagnoli, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati a tentato omicidio e truffa.
Il minore, che già a 14 anni era stato coinvolto in episodi criminali, quella notte si trovava con una “paranzella”, un gruppo di coetanei provenienti dai Quartieri Spagnoli e da Montesanto. Una provocazione, una lite, poi la violenza: il 16enne estrasse una pistola e sparò tre colpi, colpendo mortalmente Cutolo alle spalle.
Dopo l’arresto, il giovane ha confessato l’omicidio, sostenendo di aver sparato per difendersi e senza l’intenzione di uccidere. Tuttavia, le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno smentito questa versione, mostrando che il colpo fu inferto quando la vittima era di spalle e in fase di allontanamento.
Nel marzo 2024, il Tribunale per i Minorenni di Napoli ha condannato il ragazzo a 20 anni di carcere. Una sentenza che ha diviso l’opinione pubblica tra chi ha invocato giustizia esemplare e chi ha sollevato il tema della responsabilità penale dei minori recidivi.
Di recente, nuove polemiche hanno investito il caso dopo la diffusione sui social dei frame di una videochiamata tra il detenuto e la nonna. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha avviato un’indagine per accertare la provenienza delle immagini, che sembrerebbero essere state registrate all’interno del carcere minorile di Catanzaro. Daniela Di Maggio, madre di Giovanbattista, ha espresso rabbia e indignazione, definendo il gesto una mancanza di rispetto nei confronti della memoria di suo figlio.