Un’attività “invisibile” agli occhi dello Stato, ma ben radicata nel sottobosco produttivo locale. È quanto hanno scoperto i Carabinieri della stazione di Terzigno, con il supporto del Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL) e dei Carabinieri Forestali del Parco di Boscoreale, quando hanno individuato e smantellato una fabbrica abusiva di cuscini ipo-allergenici e ortopedici, nel cuore del centro cittadino.
Nel seminterrato di una palazzina in via Giordano, un 52enne aveva allestito un vero e proprio laboratorio clandestino per la produzione di guanciali in lattice e memory foam. Un’attività totalmente priva di autorizzazioni, svolta in condizioni igienico-sanitarie preoccupanti. All’esterno e negli ambienti di lavoro, cumuli di lattice – con ogni probabilità materiale di scarto industriale rigenerato – erano ammassati all’aria aperta, senza alcuna protezione o controllo.
A guidare i militari anche un forte odore di gomma, che ha condotto direttamente al locale sottoscala trasformato in “fabbrica” improvvisata. Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, i cuscini venivano venduti a commercianti locali per circa 30 euro ciascuno, a fronte di un costo di produzione irrisorio: appena 1 euro e 30 centesimi per pezzo. Un margine di guadagno enorme, a discapito della sicurezza dei consumatori e delle regole del mercato.
Il responsabile è stato denunciato e l’attività immediatamente sospesa. Sono state elevate sanzioni per oltre 70mila euro. L’intervento dei militari non solo ha interrotto un circuito illecito di produzione e distribuzione, ma ha anche evitato la commercializzazione di prodotti potenzialmente nocivi per la salute.
Una vicenda che riaccende i riflettori sul tema della sicurezza dei prodotti e del lavoro nero, e che richiama l’attenzione sulla necessità di intensificare i controlli nel settore manifatturiero informale.