La Corte di Cassazione ha recentemente annullato l’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti del colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo, precedentemente arrestato con l’accusa di concorso nell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010.
Angelo Vassallo, noto come il “sindaco pescatore”, fu assassinato nella sua auto mentre rientrava a casa. Le indagini hanno ipotizzato che il movente fosse legato alla sua intenzione di denunciare un traffico di stupefacenti nel porto di Acciaroli, coinvolgente ambienti camorristici e, presumibilmente, esponenti delle forze dell’ordine. Nel novembre 2024, a distanza di 14 anni dall’omicidio, il colonnello Cagnazzo, insieme ad altre tre persone, è stato arrestato con l’accusa di concorso in omicidio volontario aggravato.
La recente decisione della Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di arresto per Cagnazzo, evidenziando possibili lacune nelle motivazioni che avevano portato alla misura cautelare. Questo sviluppo rappresenta un punto di svolta significativo nel caso, sollevando interrogativi sulla solidità delle prove raccolte contro l’ufficiale dei Carabinieri.
La notizia dell’annullamento ha suscitato diverse reazioni. Molti sostenitori di Cagnazzo hanno espresso solidarietà attraverso messaggi sui social media, sottolineando la loro fiducia nella sua innocenza e integrità professionale. Parallelamente, la famiglia Vassallo e l’opinione pubblica continuano a chiedere chiarezza e giustizia per l’omicidio del sindaco, auspicando che le indagini proseguano per individuare i veri responsabili del delitto.