Vittorio Sgarbi, noto critico d’arte e figura di spicco nel panorama culturale italiano, è attualmente ricoverato presso il Policlinico Gemelli di Roma a causa di una grave sindrome depressiva che lo affligge da tempo. Tra le conseguenze più preoccupanti del suo stato vi è il rifiuto di alimentarsi, che ha reso necessario un monitoraggio costante e controlli specialistici.
Sgarbi, 72 anni, aveva recentemente confidato a persone a lui vicine di soffrire di depressione. Circa dieci anni fa, aveva affrontato un’ischemia cardiaca che aveva richiesto un intervento e un ricovero in terapia intensiva al Policlinico di Modena.
Negli ultimi giorni, amici e colleghi hanno espresso preoccupazione per le sue condizioni. Lo scrittore e giornalista Marcello Veneziani, in un’intervista al Corriere della Sera, ha descritto Sgarbi come una persona che sta vivendo “atteggiamenti distruttivi” e ha sottolineato la necessità per lui di “passare attraverso una sorta di piccola morte” per poter rinascere in una nuova dimensione.
Nonostante le difficoltà personali, Sgarbi ha continuato a contribuire al mondo dell’arte. Recentemente, ha portato al Mart di Rovereto una mostra inedita dedicata alla stagione del realismo magico, mettendo a confronto le opere di Pyke Koch e Cagnaccio di San Pietro. L’esposizione, curata da Beatrice Avanzi, è visitabile dal 12 aprile al 31 agosto.
Attualmente, le condizioni di Sgarbi sono in lieve miglioramento, ma resta sotto stretta osservazione medica. Il suo ricovero, iniziato circa dieci giorni fa, potrebbe protrarsi fino alla fine di marzo, in attesa di valutare l’evoluzione del quadro clinico.