Un nuovo rapporto della Criminalpol fornisce un quadro aggiornato sulla violenza di genere in Italia: dal 2019, i casi di stupri e maltrattamenti contro le donne sono aumentati del 35%. Tuttavia, il dato che fa sperare in un’inversione di tendenza riguarda i femminicidi, che risultano in diminuzione.
Un quadro allarmante
L’aumento dei casi di violenza sessuale e maltrattamenti è un campanello d’allarme che richiama l’attenzione su una piaga sociale ancora lontana dall’essere debellata. Il 35% in più di denunce registrato negli ultimi anni racconta di donne che trovano il coraggio di uscire dal silenzio e rivolgersi alle forze dell’ordine. Questo dato, da una parte, evidenzia il peggioramento del fenomeno, ma dall’altra potrebbe riflettere una maggiore consapevolezza sociale e una fiducia crescente verso le istituzioni.
Le vittime raccontano spesso di anni di soprusi subiti in silenzio, per paura di ritorsioni o per la mancanza di sostegno da parte della rete familiare e amicale. I maltrattamenti si consumano nella maggior parte dei casi tra le mura domestiche, perpetrati da mariti, compagni o ex partner. La violenza, fisica o psicologica, si insinua lentamente nella vita quotidiana delle donne, spesso sotto forma di controllo, umiliazioni e minacce, fino a sfociare in aggressioni vere e proprie.
Femminicidi in calo: un segnale di speranza?
Il rapporto evidenzia anche una tendenza positiva: i femminicidi risultano in calo rispetto agli anni precedenti. Questo dato, sebbene confortante, non può far abbassare la guardia.
Il calo potrebbe essere il risultato di una maggiore attenzione mediatica e di un rafforzamento delle misure di protezione per le donne a rischio. L’introduzione del Codice Rosso, la legge che accelera le procedure per le denunce di violenza domestica, ha permesso un intervento più tempestivo da parte delle forze dell’ordine, salvando potenzialmente molte vite. Inoltre, l’aumento delle campagne di sensibilizzazione e delle strutture di accoglienza sta offrendo alle vittime più possibilità di fuga e protezione.
Nonostante i passi avanti, il lavoro da fare è ancora immenso. Il dato sull’aumento degli stupri e dei maltrattamenti dimostra che la radice del problema è culturale e richiede interventi profondi e strutturali.
Ecco alcune azioni chiave che potrebbero rafforzare la lotta contro la violenza di genere:
Educazione e prevenzione: Serve lavorare nelle scuole per insegnare fin da piccoli il rispetto e la parità di genere.
Protezione e supporto: Aumentare i fondi per i centri antiviolenza e le case rifugio, affinché le donne possano trovare un luogo sicuro dove ricostruire la propria vita.
Pene più severe e applicazione efficace delle leggi: È fondamentale garantire che chi commette atti di violenza venga punito in modo adeguato e che le vittime ricevano giustizia in tempi rapidi.
Assistenza psicologica e reinserimento sociale: Le donne che escono da relazioni violente hanno bisogno di un supporto a lungo termine per ricostruire la loro autonomia e sicurezza.
Il rapporto della Criminalpol dipinge un quadro chiaro: la violenza contro le donne è ancora un’emergenza sociale. L’aumento del 35% nei casi di stupri e maltrattamenti non può essere ignorato, ma il calo dei femminicidi mostra che il cambiamento è possibile.