Il 13 marzo segna l’anniversario della scomparsa di Roberto Murolo, uno dei più grandi interpreti della canzone napoletana. La sua voce calda e il suo stile inconfondibile hanno attraversato decenni, lasciando un’impronta indelebile nella cultura musicale italiana e internazionale. Ripercorriamo la sua straordinaria vita e carriera.
Gli inizi di una leggenda
Roberto Murolo nasce a Napoli il 19 gennaio 1912, figlio di Ernesto Murolo, celebre poeta e paroliere. Cresce respirando l’arte e la musica della sua città. In gioventù si dedica al nuoto, diventando persino campione, ma la passione per la musica è troppo forte per essere ignorata.
Negli anni ’30 entra a far parte del gruppo “Quartetto Mida”, iniziando così la sua carriera da musicista e interprete. Tuttavia, è nel dopoguerra che Roberto Murolo trova la sua vera voce, dedicandosi alla riscoperta e alla diffusione della canzone classica napoletana.
La voce di Napoli
Il suo modo di cantare, semplice e intimo, accompagnato dalla sua inseparabile chitarra, diventa iconico. Murolo non si limita a interpretare: lui racconta la storia di Napoli attraverso le canzoni, con un rispetto profondo per la tradizione.
Negli anni ’60 pubblica la monumentale opera discografica “Napoletana. Antologia cronologica della canzone partenopea”, una raccolta in nove volumi che ripercorre la storia della canzone napoletana dal XIII secolo fino ai giorni nostri. Questo lavoro è considerato ancora oggi una pietra miliare della musica italiana.
Collaborazioni e riconoscimenti
Nonostante la sua dedizione alla tradizione, Murolo non è mai rimasto ancorato al passato. Ha collaborato con grandi artisti del suo tempo, da Mia Martini a Fabrizio De André, da Renzo Arbore a Lucio Dalla, dimostrando una straordinaria capacità di adattarsi e restare attuale.
Nel 1993, all’età di 81 anni, incide l’album “‘Na voce, ‘na chitarra”, in cui duetta con alcuni dei più grandi nomi della musica italiana. Lo stesso anno partecipa al Festival di Sanremo con “L’Italia è bella”, insieme a Renzo Arbore.
La città di Napoli, riconoscente, gli ha dedicato numerosi omaggi in vita e dopo la sua scomparsa.
L’eredità di Roberto Murolo
Roberto Murolo si spegne il 13 marzo 2003, all’età di 91 anni, lasciando dietro di sé un patrimonio musicale inestimabile. La sua voce continua a raccontare Napoli, con la stessa dolcezza e autenticità di sempre.
La sua figura rimane un punto di riferimento per chiunque voglia avvicinarsi alla canzone napoletana e comprendere l’anima di una città che vive di musica e poesia.
Ogni anno, ricordarlo significa celebrare non solo l’artista, ma anche l’uomo che ha saputo dare voce al cuore di Napoli.