Correva l’anno 2022 e Anna Ferrara, cartolaia di Ponticelli e membro del consiglio direttivo nazionale di SOS-Impresa, associazione impegnata da decenni nel contrasto al racket e all’usura, in occasione della cerimonia in memoria delle vittime della Strage del Bar Sayonara, saliva sul palco di Libera per affermare che a Ponticelli i commercianti non pagano il pizzo, puntando il dito contro giornalisti che, a suo dire, riporterebbero notizie non veritiere che sarebbero, quindi, gli unici responsabili del clima di invivibilità che imperversa tra le strade del quartiere.
Tuttavia, nei mesi successivi, quelle dichiarazioni sono state smentite dai tantissimi arresti eseguiti dalle forze dell’ordine. Numerose figure di spicco dei clan operanti a Ponticelli e nelle zone limitrofe sono finiti nel mirino degli inquirenti per estorsione. Una pratica dilagante e diffusa che si contraddistingue anche e soprattutto per le minacce esplicite e i metodi violenti utilizzati per intimare le vittime ad elargire il denaro richiesto. Un business illecito che negli ultimi anni è andato incontro a un’ascesa esponenziale, come dimostra il primo agguato di camorra del 2025: la sera dello scorso 8 gennaio, nel mirino dei killer è finito Enrico Capozzi, il 36enne che proprio nei mesi in cui la Ferrara esternava quelle dichiarazioni sul palco di “Libera” viveva un terribile calvario, dopo aver subito una richiesta estorsiva di ventimila euro dal ras dei De Micco, Antonio Nocerino detto brodino, scarcerato a settembre del 2022. Capozzi denunciò Nocerino e a maggio del 2023 scattarono nuovamente le manette per uno degli affiliati della prima ora al cosiddetto clan dei “Bodo”.
Anna Ferrara, ex delegata alla legalità del Comune di Napoli ed ex consigliera della VI Municipalità di Napoli, figura in plurime iniziative finalizzate a promuovere la legalità, come dimostrano le tante foto che la ritraggono accanto a esponenti del mondo dell’antimafia, forze dell’ordine e rappresentanti delle istituzioni, unitamente ad Antonio Chiariotti, membro dell’assemblea nazionale di “SOS-Impresa”, nonché amministratore dell’impresa funebre Chiariotti con sede in via De Meis a Ponticelli e Pomigliano D’Arco, finito insieme ad altri 29 imprenditori nel mirino della Procura di Napoli e per questo ora si trova ristretto agli arresti domiciliari.
L’operazione eseguita dai Carabinieri del NAS che ha interessato le province di Napoli e Salerno, durante la giornata di martedì 11 marzo, ha portato all’esecuzione di misure cautelari nei confronti di 70 persone. L’accusa principale è quella di associazione per delinquere finalizzata al falso ideologico e materiale, corruzione e truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Le indagini hanno svelato un sistema illecito che coinvolgeva medici, impiegati pubblici e imprenditori del settore funebre, tutti accusati di manipolare procedure sanitarie e amministrative per ottenere vantaggi economici indebiti.

Ferrara e Chiariotti, entrambi baluardi dell’antiracket operanti nel quartiere Ponticelli, come dimostrano i contenuti pubblicati sui social network, hanno partecipato a incontri istituzionali, si sono fatti promotori di numerose iniziative finalizzate a divulgare la cultura della legalità. Una delle più recenti è la cerimonia inaugurale del murale dedicato a Santo Romano, il 19enne assassinato lo scorso novembre a San Sebastiano al Vesuvio, al culmine di una lite per futili motivi. Un’iniziativa fortemente promossa e sostenuta proprio dai referenti locali di “SOS-Impresa” alla quale hanno aderito diversi consiglieri della VI Municipalità di Napoli e l’onorevole Francesco Emilio Borrelli.