Sabato 15 marzo, alle ore 21.00, sul palco del Teatro Bolivar (Via Bartolomeo Caracciolo, 30), diretto da Nu’Tracks, è sold out per Herbert Ballerina che arriva a Napoli con il suo primo spettacolo teatrale “Come una catapulta”, prodotto da Paolo Ruffini attraverso la sua Vera Produzione. Dopo lo straordinario successo delle sue incursioni in TV, sui social, al cinema e in libreria, Herbert Ballerina sbanca anche nei teatri.
Il titolo è già di suo uno spettacolo. Però, non basta: tutti ricordano l’iconica espressione di Ballerina nei panni di Pino Cammino, storica maschera ai tempi della collaborazione di Herbert con Maccio Capatonda. Nessuno, però, può ipotizzare cosa accade in questo spettacolo. E giustamente. Perché, forse, nessuno è pronto ad entrare nel mondo che Herbert ha inventato per il suo debutto sul palcoscenico. E così, tra scatoloni di ogni dimensione disseminati sul palco e un immancabile busto di Fred Bongusto, Herbert ci apre la mente su temi come il Molise (che esiste davvero!), i tatuaggi di coppia, i traslochi, i riflettori (o erano le riflessioni?), gli architetti satanici, i medici e gli psicologi allucina(n)ti, gli amici pelosetti (animali, chiaro!), i documentaristi mancati e Robocop in analisi.
Altro? Certo che sì. Con Herbert vale sempre il detto “non è finita finché non è finita“. Ecco quindi sferzate di istrionismo su personaggi famosi come Michael Jordan, Elon Musk, Will Smith, Pablo Picasso e un susseguirsi serrato di gag che dipingono come solo Herbert sa fare – con lucida ed esilarante (auto)ironia – tutte le assurdità che fanno parte dell’ordinario e del quotidiano: dinamiche di vita comune così nonsense da diventare terribilmente divertenti.
SINOSSI
Sappiamo cosa state pensando, e avete ragione: è proprio così! Il solo, unico (più unico che raro!) e inimitabile Herbert Ballerina ha finalmente uno spettacolo teatrale tutto suo!
È il primissimo (di quella che sarà una lunga serie, statene certi!). Il titolo – Come una catapulta – è già divertente di suo. Ma non basta. Perché Herbert ci parla di mille (e una) cose, a ruota libera, con il suo stile dimesso ma terribilmente ironico. La verità è che nessuno di noi/voi è pronto per questo spettacolo: tra scatoloni di ogni dimensione disseminati sul palco e un immancabile busto di Fred Bongusto, Herbert ci apre la mente su temi come il Molise (che esiste davvero!), i tatuaggi di coppia, i traslochi, i riflettori (o erano le riflessioni?), gli architetti satanici, i medici e gli psicologi allucina(n)ti, gli amici pelosetti (animali, chiaro!), i documentaristi mancati e Robocop in analisi. E ancora, sferzate di istrionismo su personaggi famosi come Michael Jordan, Elon Musk, Will Smith, Pablo Picasso.
Insomma, un mosaico di assurdità ordinarie e quotidiane, tanto divertenti quanto realistiche! Raccontate come solo Herbert sa fare: strappando risate, dall’inizio alla fine. In pratica, se avete voglia di essere catapultati nell’orbita del sano divertimento o degli esilaranti nonsense, Herbert è l’uomo giusto per voi e questo è decisamente il vostro spettacolo!