Sabato 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna, Checco Zalone ha pubblicato un nuovo video intitolato “L’ultimo giorno di patriarcato”. Questo cortometraggio musicale, disponibile sul suo canale YouTube ufficiale, offre una satira pungente e ironica sul tema del patriarcato, ambientata nel fittizio paese di San Masculo.
Nel video, Zalone interpreta un uomo che affronta con ironia la fine del patriarcato, cantando frasi come “Fammi l’ultimo caffè, fallo come piace a me; stira l’ultima camicia, già mi sento soffocato: è l’ultimo giorno di patriarcato”. La narrazione si svolge in un contesto surreale, dove gli uomini del paese si confrontano con l’abolizione del patriarcato, offrendo spunti di riflessione attraverso l’umorismo.
Il video ha rapidamente guadagnato popolarità, diventando virale sui social media e suscitando dibattiti sul tema trattato. La scelta di pubblicarlo l’8 marzo sottolinea l’intento di Zalone di stimolare una riflessione sulla condizione femminile e sulle dinamiche di genere nella società contemporanea.
“L’ultimo giorno di patriarcato” rappresenta un ulteriore esempio dello stile inconfondibile di Checco Zalone, capace di affrontare tematiche sociali rilevanti attraverso la lente dell’ironia e della comicità.
Ecco il testo integrale della canzone:
Famme l’ultimo caffè,
fallo come piace a me.
Chi tu casa porta a letto,
a un marito per rispetto,
stira l’ultima camicia,
che lu cuore assai mi brucia, già mi sento soffocato. È l’ultimo giorno…de patriarcato.E va bene, amore mio, a lasagna faccio io, ma verrà tutto bruciato e già lo so, rimpiangerai.
O patriarcato!
Mo che faccio è lavatrici, già lo saccio che mi dici,
bianco e nero, un po’ bucato, un culo ammammata, era meglio patriarcato.
Patriarcato.
Ma per amore lavo e stiro ad ogni ora, per amore dietro pura spazzatura, io per amore faccio tutto ciò che è contro natura.Tutti i giorni apericena
C’ha commare a Filumena
Vuoi fare un shopping cu Concetta
E un cucchione a casa stretta?
Scegli tu la trasmissione
Scegli pure la posizione
Mo che altro minchia vuoi? (voglio u toy boy e che cazz è u toy boy)E va bene amore mio, a lasagna faccio io,
com’è bello a fare l’ommo emanciapato,
com’è bello a fa’ un gonnuto.
Tu che fumi a sigaretta, io ca’ scopa e la paletta,
la mia donna prende il volo, io sto a casa a becchiarmela…
Ma mi resta solo il tenero ricordo di una gocciolina gialla sopra il bordo che asciugavi con lo straccio profumato.