Dopo un periodo di oggettiva difficoltà, il clan De Micco di Ponticelli consolida il controllo del territorio grazie a una serie di scarcerazioni eccellenti che nelle ultime settimane hanno concorso a rinfoltire l’organizzazione egemone del quartiere della periferia orientale di Napoli.
Se il blitz dello scorso ottobre, unitamente agli arresti delle settimane successive, avevano concorso a indebolire il clan, costringendolo a privarsi di alcune pedine cruciali, favorendo al contempo le circostanze in cui è maturata la latitanza di altre due figure di spicco, negli ultimi tempi lo scenario è nuovamente mutato e i cosiddetti “bodo” sono riusciti a riorganizzarsi per consolidare il controllo del territorio.
In particolare, due scarcerazioni avvenute di recente avrebbero concorso a rinfoltire l’assetto organizzativo del clan. Si tratta di un 33enne, uno degli affiliati della prima ora, tornato in libertà dopo diversi anni trascorsi in carcere e un 35enne che negli ultimi anni si era messo in evidenza, fino a conquistare un ruolo apicale nel clan De Martino, complice la partecipazione all’agguato in cui rimase gravemente ferito Ciro Naturale quando ricopriva il ruolo di reggente del clan De Micco. Una premessa che stride – almeno dovrebbe – con le dinamiche camorristiche che si stanno delineando attualmente e che vede il ras dare man forte al clan De Micco, complici le esigenze più impellenti da ottemperare e che impongono di accantonare frettolosamente i dissidi legati a un passato che per quanto recente può essere più facilmente riconducibile a uno scenario ormai superato.
In questo momento storico appare più che evidente che i De Micco siano principalmente concentrati a scongiurare crisi e frizioni interne che rischierebbero di minare oltremodo la stabilità del clan. Forte del ritorno a Ponticelli di due figure di spicco dello scenario camorristico locale, il clan attualmente egemone mira a consolidare il controllo del territorio, anche e soprattutto attraverso azioni eclatanti. Non a caso ras e affiliati sono soliti mostrarsi insieme in pubblico, proprio perché i leader del clan vogliono che la gente comune, al pari dei rivali, possano vedere e riferire dell’armonia ritrovata tra i rampolli dei “bodo”. Allo stato attuale, il clan può contare non solo le reclute scarcerate di recente, ma anche i giovani affiliati che per il momento sono riusciti a sopravvivere agli arresti, gli altri affiliati tornati in libertà nei mesi precedenti e soprattutto i latitanti. Fabio Riccardi, il ras che per diversi mesi ha ricoperto il ruolo di reggente del clan, insieme a uno dei due fratelli De Micco ancora a piede libero e Giuseppe Perrella, parente dei D’Amico che ha rinnegato la famiglia e il clan di famiglia per passare dalla parte degli acerrimi rivali. Quasi sicuramente, i due ricercati non hanno mai lasciato il quartiere, se non per brevissimi periodi, consapevoli di poter beneficiare dell’appoggio e della protezione necessarie per protrarre la loro latitanza, pur restando a Ponticelli.
Una serie di elementi che mirano a disegnare un quadro che mostra un clan coeso, folto e solido nel quale è impossibile carpire delle crepe tra le quali potrebbero insinuarsi delle insidie. Sventare potenziali attacchi da parte dei rivali e soprattutto mostrare agli altri clan napoletani la forza e supremazia di cui beneficia il clan De Micco a Ponticelli è la priorità da perseguire e preservare.
I rioni che fungono da roccaforte del clan sono controllati in maniera capillare, al pari delle strade del quartiere. Gli affari proseguono a gonfie vele, garantendo introiti importanti al clan che sembra essersi lasciato alle spalle senza particolari affanni l’ennesimo momento di difficoltà scaturito dal recente blitz. Lo spettacolo pirotecnico andato in scena per salutare il 2025 ha palesato in maniera fragorosa ed eclatante l’ottimo stato di salute di cui gode il clan. Una pioggia di fuochi d’artificio, per più di un’ora, lungo viale Margherita, una delle strade più antiche e rappresentative del quartiere. Una dimostrazione di forza e padronanza del territorio che consacra la leadership dei De Micco e disegna uno scenario tutt’altro che rassicurante nel cielo che troneggia su Ponticelli.