Una delle tradizioni più particolari e antiche legate al Capodanno arriva dalla Spagna e dall’Amercia Latina: allo scoccare della mezzanotte si mangiano dodici chicchi d’uva seguendo il ritmo dei dodici rintocchi di campana che segnano il passaggio dall’anno vecchio a quello nuovo. La tradizione è seguitissima durante la nochevieja, l’ultimo giorno dell’anno, ed è diventata celebre in tutto il mondo anche grazie a Sofia Vergara, celeberrima attrice colombiana, che ne parla in una puntata di Modern Family, la serie tv che l’ha resa celebre.
I dodici chicchi vanno mangiati uno dietro l’altro seguendo i rintocchi dell’orologio sulla cima di Puerta del Sol a Madrid: tutta la Spagna si coordina grazie alle dirette televisive di fine anno. Entro l’ultimo rintocco bisogna deglutire l’ultimo chicco: solo così il rituale “magico” ha effetto e ci si potrà godere un anno di ricchezza e prosperità.
La storia di questa tradizione non si conosce bene ma ci sono diverse, fantasiose, teorie. La più celebre ci porta nel 1909 nelle terre di alcuni vignaioli pigri: secondo questa storia i contadini avrebbero diffuso questa diceria per diminuire il quantitativo d’uva e, di conseguenza, la fatica da fare nel raccoglierla. Altra teoria ci porta nell’800, a Madrid, e vede questa usanza come gesto di protesta con forte impronta politica contro il trattamento della classe dirigente verso i contadini.
Entrambe le teorie sono false ma hanno un fondo di verità: gli spagnoli introducono l’uva tra i cibi tradizionali del periodo natalizio dopo il periodo napoleonico perché in Francia si organizzano feste private in cui si beve champagne e si mangia l’uva come accompagnamento. La seconda nasce da una protesta avvenuta per davvero ma circoscritta al comune di Madrid: il consiglio comunale vieta le feste di piazza nella “Notte dei Re Magi”, all’Epifania, e per protesta un gruppo di madrileños si piazzano al centro della Puerta del Sol e mangiano l’uva alla mezzanotte tra il 5 e il 6 gennaio. I giornalisti dell’epoca danno grande risalto alla cosa che si ripete anno dopo anno, mantenendo il fine burlesco. Ciò che non sappiamo è come la tradizione si sia spostata dall’Epifania al Capodanno, ma questo resterà per sempre un segreto.
L’uva è da sempre un frutto associato a fratellanza, gioia e piacere: non a caso fin dal periodo Classico troviamo una divinità burlona e lasciva come Bacco a proteggerla. Gli spagnoli si ritrovano per caso questa usanza associata al frutto e la esportano in tutto il Sud America.
Negli ultimi anni sono però nati diversi problemi che la Spagna ha risolto nel corso del 2022 ma che sopravvivono nelle altre parti del mondo: le aziende confezionano i dodici chicchi d’uva per venderli senza grappolo, già sporzionati, sbucciati e denocciolati, pronti per essere mangiati. Questi sono gli eccessi dell’industrializzazione: aumentano i packaging, la plastica, la carta, l’energia per produrre tutto ciò. Un vero spreco, inutile per giunta. Quest’anno la Spagna ha promulgato un’importante legge che vieta all’industria alimentare i packaging per la frutta, dando un’importante sforbiciata, ma questo mercato è ancora florido in tutta l’America Latina.