I botti illegali rappresentano una delle cattive abitudini più difficili da snaturare dalle tradizioni che – nel bene e nel male – accompagnano le festività di Capodanno.
L’usanza di festeggiare l’inizio del nuovo anno facendo scoppiare petardi fa segnare sempre dati allarmanti e preoccupanti, soprattutto legati ai sequestri di prodotti venduti senza le giuste misure di sicurezza, fabbricati e smerciati in maniera clandestina. Numerose le città che stanno vietando questa pratica per impedire incidenti, spaventare gli animali e anche le persone più anziane.
Sequestrate tonnellate di fuochi d’artificio illegali
Solo negli ultimi tempi, le Forze dell’Ordine hanno aumentato i controlli sul territorio nazionale e questo ha provocato il sequestro di quantitativi di fuochi d’artificio illegali pronti a essere venduti sotto banco e in maniera illecita e non controllata. Il primo sequestro dell’anno, in vista delle festività, è avvenuto nel Milanese, luogo dove è stata sequestrata una tonnellata di botti illegali. Nelle settimane a seguire vi sono state operazione analoghe in altri città, come a Napoli, Crotone (perfino in Sardegna) e ha portato ai medesimi risultati. Cipolle, lupo, rambo, cobra e diabolik sono solamente alcuni dei nomi commerciali dati ai botti che venivano preparati a Casal Di Principe, a due passi dal museo “Casa Don Diana”, presidio di legalità.
In questi mesi si è parlato anche di una “bomba Lukaku” e di una “bomba Neres”, i classici palloni di polvere esplosiva che fanno il super-botto e possono provocare danni e ferite importanti a chi le utilizza. L’ultimo prodotto arrivato sul mercato nero è la “bomba Sinner”. “Botti contraddistinti da un involucro di colore arancione e con una portata micidiale”, spiegano dalla questura del capoluogo etneo che li ha rinvenuti in un carico di 640 pericolosi ordigni rudimentali stava per essere venduto in strada.
Le forze dell’ordine di tutta la Penisola sono impegnate in queste ore in vari blitz alla ricerca di venditori abusivi specializzati nello smercio di ordigni privi delle autorizzazioni necessarie e di tutti i sistemi di sicurezza previsti dalle norme di legge. Sono le città del Sud, al momento, a farla da padrone, con un numero significativo di sequestri nelle città di Catania, Gioia Tauro e Napoli.
Catania
In Sicilia la Polizia di Stato è intervenuta bloccando la vendita di 640 pericolosi ordigni rudimentali pronti per essere esposti in vari banchetti per le strade di Catania. A finire in manette un 37enne di Tremestieri Etneo e un 36enne di San Giovanni La Punta. Gli agenti che li hanno individuati si sono insospettiti notando i due al lato della strada mentre confabulavano con altre persone. Procedendo alla perquisizione dei veicoli hanno rintracciato il materiale esplodente illegale. Solo nel momento in cui sono stati chiesti i documenti, i poliziotti si sono resi conto che i due avevano anche le mani macchiate di nero, sporche di polvere da sparo.
All’interno delle vetture erano presenti diversi cartoni contenenti gli ordigni. Gli agenti hanno subito chiesto l’intervento del nucleo artificieri della Questura che ha immediatamente messo in sicurezza l’ingente quantitativo di esplosivi. Gli esperti hanno identificato le cosiddette “bombe Sinner”, create appositamente in omaggio al celeberrimo campione di tennis e così denominate per la presenza di un involucro di colore arancione (come i capelli dell’atleta).
In casa di uno dei due fermati sono stati inoltre trovati altri 110 ordigni, anch’essi custoditi in modo del tutto illegale, senza precauzioni, con un concreto ed elevato rischio per l’incolumità dei residenti della zona. Nell’abitazione gli agenti hanno sequestrato una pistola e munizioni da guerra. I due uomini sono stati arrestati e condotti in carcere in attesa del giudizio di convalida da parte del GIP.
Napoli
I numeri più rilevanti per quanto riguarda la detenzione e il tentativo di vendita di materiali esplodenti illegali, però, arrivano da Napoli. I reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo partenopeo hanno sequestrato 3 tonnellate di fuochi di artificio, insieme con circa un milione di articoli contraffatti, per un totale di 4 arresti, 14 denunce e 26 segnalazioni. La maxi operazione ha permesso alle forze dell’ordine di mettere le mani su bombe carta, cipolle, petardi, batterie pirotecniche.
A Cardito, al termine di un controllo eseguito a una ditta individualegestita da un cittadino cinese, sono stati sequestrati oltre 121.000 articoli pirotecnici, per un peso di 219 chili, con la denuncia del47enne responsabile dell’attività, che deteneva il materiale senza licenza, insieme a merce altamente infiammabile. A Frattaminore sequestrati oltre 15.000 articoli esplodenti illegalmente detenuti, mentre un 49enne di Castel Vorturno è stato accusato per l’allestimento di un deposito e di un vero e proprio laboratorio di produzione di artifizi pirotecnici illegali vicino alle case.
Sempre a Napoli i Carabinieri hanno arrestato un 30enne con l’accusa di detenzione di botti illegali: nel suo appartamento sono stati infatti rinvenuti e sequestrati 194 candelotti “cobra”, per un peso di quasi 10 chili. L’operazione ha portato anche la fermo di 4 ragazzi accusati di svaligiare appartamenti. Hanno 17, 24, 22 e 23 anni. I carabinieri li hanno rintracciati a bordo di un’auto mentre trasportavano diversi arnesi da scasso, torce e guanti.
Gioia Tauro
Sequestri anche in Calabria, dove la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono intervenute nel porto di Gioia Tauro, mettendo le mani su una tonnellata di botti privi delle necessarie autorizzazioni e trasportati in alcuni container provenienti dalla Cina e nascosti in un carico di copertura.