Nonostante l’entusiasmo e il piacere di viaggiare, i passeggeri che devono prendere un aereo possono trovarsi a fronteggiare diverse situazioni di disagio durante il percorso verso la destinazione. Si presentano senza preavviso dei fatti spiacevoli: code interminabili al check-in, variazioni improvvise degli orari di partenza, potenziali problemi legati al recupero dei bagagli e, in alcuni casi, malfunzionamenti di natura tecnica, senza contare l’impatto sul proprio riposo e sulla qualità del tempo a disposizione.
Che cos’è l’overbooking
Disagi come ritardi, cancellazioni e overbooking sono piuttosto comuni per i passeggeri dei voli aerei. In molti di questi casi, le normative europee danno diritto a ricevere un risarcimento economico da parte delle compagnie aeree, ed è sempre più frequente che viaggiatori scelgano di affidarsi a un’agenzia per i rimborsi aerei (nel sito rimborsamitu.it si possono approfondire i vantaggi di tale scelta) per semplificare il processo. Tuttavia, il caso di una tiktoker americana che, trovandosi coinvolta in una situazione di overbooking durante la sua vacanza in Italia, ha prolungato il soggiorno ottenendo anche un significativo compenso economico ha davvero dell’incredibile.
Ma che cos’è nello specifico l’overbooking? Questo concetto si riferisce alla scelta, da parte di alcune compagnie aeree, di mettere in vendita più biglietti rispetto alla reale capienza del velivolo. Questo accade per garantire la massima occupazione dei posti disponibili, compensando eventuali assenze. Negli Stati Uniti è una consuetudine piuttosto diffusa, mentre in Europa esistono normative più rigorose, pensate per salvaguardare i diritti di chi resta a terra.
Cosa prevedono le norme
Le disposizioni dell’Unione Europea prevedono risarcimenti economici crescenti in base alla distanza coperta. Per i voli fino a 1.500 chilometri si ottengono 250 euro, importo che sale a 400 euro quando il tragitto supera questa soglia all’interno dei confini comunitari o per percorsi compresi tra 1.500 e 3.500 chilometri.
Se la tratta è ancora più estesa, la cifra riconosciuta raggiunge i 600 euro. Inoltre, viene garantita la possibilità di scegliere un rimborso del titolo di viaggio o un itinerario alternativo in data successiva, permettendo così al passeggero di avere a disposizione una certa flessibilità. In alcune situazioni, come quella che ha visto protagonista Susan Berry, questa elasticità si trasforma anche in un’occasione molto particolare per allungare la vacanza.
L’avventura di Susan Berry
La storia di Susan Berry rappresenta un esempio concreto di come un ritardo forzato possa rivelarsi redditizio. La 36enne, che lavora come fotografa indipendente a Philadelphia e si trovava in visita a Napoli, ha sperimentato un posticipo del suo viaggio di ritorno in America.
Nel giorno stabilito per il ritorno negli Stati Uniti, la donna si è presentata in aeroporto ed è venuta a conoscenza della mancata disponibilità di un posto sul volo American Airlines a causa proprio dell’overbooking.
Lo staff della compagnia, per rimediare, le ha proposto di rimandare la partenza al giorno seguente, assicurando 1.200 dollari di rimborso e l’alloggio in un hotel. Susan ha accettato, sorpresa per un’offerta così favorevole. Il giorno dopo, però, la scena si è ripetuta: ancora spazi limitati, ancora una proposta economica di pari valore, un altro pernottamento garantito e, di conseguenza, un’altra offerta accettata.
Al terzo tentativo di partenza, si è ripresentata una scena quasi identica, con l’eccezione di un rimborso che questa volta è stato pari a 1.150 dollari. Quindi, la donna ha ottenuto una somma totale di 3.550 dollari, con tre giorni extra di permanenza in Italia, senza alcun costo aggiuntivo.
Susan ha documentato la sua esperienza con dei video caricati sul suo profilo TikTok. Qualcuno le ha chiesto come utilizzerà quei soldi e lei ha rivelato di avere intenzione di trascorrere un po’ di tempo in destinazioni come le Hawaii o Rio de Janeiro. Un imprevisto aeroportuale, quindi, si è trasformato in una situazione particolare, che dimostra quanto il contesto dei viaggi possa riservare delle storie capaci di incuriosire.