In Italia sono numerosi i contributi di tipo assistenziale, destinati ad esempio agli invalidi civili, alle categorie protette, ai disabili, oppure alle fasce di popolazione che si trovano in condizione di svantaggio sociale ed economico.
Questa spesa è una delle più ingenti per le casse dello Stato e proprio per questa ragione i controlli su tali contributi diventano sempre più stringenti. Prendiamo il caso della pensione di invalidità civile.
Essa viene erogata a tutti i disabili con percentuale di invalidità superiore al 74%. Tuttavia per poter ricevere questo contributo è necessario rientrare in limiti di reddito ben precisi, stabiliti dalla normativa di riferimento.
In particolare gli invalidi parziali devono avere un reddito annuo massimo di 5.725,46 euro, mentre gli invalidi totali di 19.461,12 euro. A tal proposito, inoltre, è bene specificare che queste cifre si riferiscono al reddito imponibile IRPEF al netto degli oneri deducibili e al lordo delle imposizioni fiscali.
Cosa succede se si supera questo reddito? E se il reddito aumenta nel corso degli anni? I nuovi controlli INPS sono volti proprio a casistiche di questo tipo. In particolare l’ultima comunicazione dell’ente di previdenza (il messaggio numero 4097/2024) si rivolge a chi percepisce:
- pensione di inabilità;
- assegno mensile di assistenza;
- pensione ai ciechi civili;
- pensione ai sordi.
Questi percettori hanno ricevuto un preavviso di sospensione e dovranno fornire all’INPS alcune informazioni. In particolare bisognerà comunicare all’ente la propria situazione reddituale relativa al 2020. Solo i soggetti che non avevano fornito i dati reddituali per quell’anno, infatti, sono a rischio di sospensione.
Per inviare le dovute comunicazioni all’INPS si potranno intraprendere diverse strade. Si può procedere online, autenticandosi con la propria identità digitale sul sito dell’INPS e poi visitando l’area Pensione e Previdenza.
Oppure ci si potrà avvalere del supporto di Caf e patronati, che risulta particolarmente utile per le persone che non hanno dimestichezza col computer o con procedure online. Una volta effettuati i dovuti controlli, l’INPS stabilirà se è tutto a posto. Oppure se è il caso di sospendere il contributo assistenziale per via di qualche incongruenza.