Luigi Mangione, figlio di una dinastia del Maryland, ha frequentato il liceo privato Gilman (40 mila dollari l’anno di retta scolastica). Poi l’università della Pennsylvania, con un corso in computer science e un master in ingegneria. L’ultima sua residenza conosciuta è Honolulu nelle isole Hawaii, mentre ha lavorato per un’azienda automobilistica in California. Poi avrebbe ucciso il Ceo della UnitedHealthCare. Era un seguace dell’anarchico Unabomber e denunciava il capitalismo, soprattutto nella sua declinazione sanitaria.
Mangione, 26 anni, aveva un profilo Instagram. Nel giro di poche ore i suoi duemila follower sono diventati 45 mila. Quello su X è passato da 45 mila a 180 mila. «Dovrebbero scarcerarti, sei un eroe», è uno dei commenti che si leggono. Mangione avrebbe assassinato Thompson dopo una lite con l’assicurazione. Brian Thompson, 50 anni, è stato ucciso a sangue freddo davanti a un hotel di Manhattan. «In questo momento crediamo che questa sia la persona che stiamo cercando nell’omicidio mirato e senza scrupoli di Brian Thompson», ha detto lunedì il capo della polizia di New York Jessica Tisch durante una conferenza stampa. La polizia ha trovato un’arma da fuoco che potrebbe essere stata realizzata con una stampante 3D e un silenziatore.
È stato sequestrato anche un documento scritto a mano di tre pagine che descrive la sua “ostilità nei confronti delle aziende americane”, ha detto la polizia. La famiglia Mangione è proprietaria di locali come i country club, secondo i media. Suo cugino Nino Mangione è rappresentate dei repubblicani nel Maryland. Nel 2016, Luigi Mangione è arrivato primo nella classe della Gilman High School di Baltimora, una scuola esclusivamente maschile. Mangione ha studiato in una delle università della Ivy League. Contattato dall’AFP, un portavoce dell’UPenn ha confermato che si è laureato nel 2020 con una laurea e un master in scienze ingegneristiche.
Mentre era all’università, il giovane ha co-presieduto un gruppo di 60 studenti per sviluppare videogiochi, secondo una pagina web universitaria ora cancellata. Secondo il suo account LinkedIn, Mangione ha lavorato anche come ingegnere statistico per il concessionario di automobili online True Car. Un portavoce del gruppo ha detto all’Afp che ha lasciato il lavoro nel 2023. Sui bossoli rinvenuti sulla scena del crimine sarebbero state scritte le parole “delay” e “deny”, termini che si riferiscono al rifiuto delle richieste di risarcimento per cure da parte delle compagnie di assicurazione. Luigi Mangione si presenterà alle 18:00 (22:00 GMT) di oggi davanti al tribunale locale per possesso illegale di armi e poi essere trasferito a breve in quello di New York.
Nel “manifesto” di due pagine e mezza trovato addosso a Luigi Mangione si cita UnitedHealthcare per nome, con annotazioni sulle dimensioni della compagnia e su quanto denaro incassasse. Nelle pagine si criticano apertamente le compagnie assicurative sanitarie per aver fatto profitti sulla salute delle persone. Negli ultimi mesi su X persone vicine a Mangione gli avevano inviato messaggi pubblici in cui chiedevano dove fosse. «Ti penso ogni giorno – aveva scritto l’utente Colin30923201P il 25 novembre – e ti invoco nelle mie preghiere. Sappi che manchi e sei amato».
Mangione, secondo gli investigatori, è arrivato a New York il 24 novembre e ha alloggiato in un ostello nell’Upper West Side, dove è rimasto fino al 29, per poi tornare il giorno dopo e restare fino alla vigilia del 4, quando la mattina alle 6,44 ha sparato a Brian Thompson vicino all’hotel Hilton Midtown, dove il ceo di UnitedHealthcare era atteso a una convention di investitori.
Il 30 ottobre un altro utente, TheRealMandusa, aveva scritto un post rivolto a Mangione: «Ehi, tutto ok? Nessuno ha più notizie di te da mesi, e la tua famiglia sembra che ti stia cercando». Nei giorni successivi al delitto non c’erano stati post dedicati a Mangione. Ma è probabile che dopo la pubblicazione delle foto del volto qualcuno abbia capito dove fosse finito il ragazzo. Forse anche la stessa famiglia. Nessuno, però, al momento, sembra aver pensato di segnalare la somiglianza del killer con quella di Mangione.
Durante l’udienza in Pennsylvania alla domanda se fosse rimasto in contatto con la famiglia, Mangione ha risposto «fino a poco tempo fa». Mangione, che resta in carcere senza cauzione, ha contestato le affermazioni del giudice secondo cui era in possesso di una significativa quantità di denaro (ottomila dollari e altri fondi in valuta estera) e aveva usato un dispositivo che avrebbe mascherato le sue comunicazioni elettroniche per evitare di essere rintracciato. Questo dispositivo, secondo il giudice, potrebbe essere stato usato per eludere le indagini.