Il Giappone è un Paese di contrasti e magie. Da un lato si ha una tradizione millenaria legata ai templi e ad arti come l’ikebana e le ceramiche, dall’altro una temperie innovativa che, ormai da decenni, ha reso questa terra un simbolo delle tendenze videoludiche.
Chi ama i videogiochi, deve tantissimo agli ingegneri e ai creativi nipponici. In questi casi, quando si organizza un viaggio in Giappone non si può fare a meno di includere almeno una tappa legata a questo mondo. Esistono diversi luoghi a cui fare riferimento e uno di questi è la città di Kyoto, tra i centri urbani più famosi di tutto il Sol Levante.
Kyoto, conosciuta per la sua profonda storia e le bellezze culturali, è una delle mete turistiche più iconiche del Sol Levante, nonché una tappa fissa nei pacchetti dei tour operator (vedi la proposta di stograntour.com per un tour del Giappone), dato che tra antichi templi, santuari, giardini e quartieri tradizionali, la città offre un’esperienza immersiva nel passato e nelle tradizioni giapponesi. Di recente, però, si è aggiunta una nuova attrazione che attira appassionati di tutte le età: il Nintendo Museum.
Un museo imperdibile per gli amanti dei videogiochi
Il Giappone, come già detto, è una terra unica nel suo genere quando si parla di videogiochi. Dalla fine dello scorso mese di settembre lo è ancora di più grazie all’apertura del Nintendo Museum.
Questo spazio è situato a Kyoto, per la precisione nella zona di Uji, un rione della periferia meridionale della città. Non si tratta di un luogo scelto a caso. Qui, in passato, hanno avuto sede alcuni dei primi laboratori di quella che sarebbe poi diventata un’azienda rivoluzionaria sia per l’economia e l’immagine del Paese, sia per il panorama videoludico internazionale.
Il traguardo di fine settembre è arrivato dopo diversi anni di attesa. L’apertura del museo, infatti, era stata inizialmente annunciata nell’autunno del 2021.
Come è strutturato il museo
Il Nintendo Museum di Kyoto è strutturato in tre edifici e si propone di aiutare il visitatore nella scoperta della storia lunghissima, pari a 135 anni, del colosso nipponico.
Tra le chicche che gli appassionati di videogiochi possono trovare è possibile chiamare in causa console rarissime e, cosa ancora più interessante, diversi prototipi che non sono stati, alla fine, mai proposti sul mercato.
Già dal primo edificio si respira, in tutta la sua potenza, la storia dei videogiochi. Qui, infatti, si possono vedere tutti i prodotti che, negli anni, la Nintendo ha commercializzato.
Posizionati in numerose teche, non comprendono solamente i videogiochi. Come non citare, infatti, le carte giapponesi note come hanafuda e caratterizzate dalla presenza di decorazioni floreali.
Non mancano ovviamente grandi classici che hanno reso celebre il brand Nintendo, tra cui i giochi con protagonista l’idraulico più famoso del mondo: Super Mario Bros.
A rendere speciale questo spazio ci pensa anche la presenza di una sezione il cui nome, in italiano, si può tradurre con “arti e mestieri”. Qui, chi vuole, può vestire i panni di un artista nipponico e mettersi in gioco nella decorazione delle carte hanafuda.
Il potere del merchandising
Con i biglietti di ingresso già esauriti per mesi dopo poche settimane dall’apertura, questo straordinario museo ha attirato l’attenzione degli appassionati di videogiochi – e non solo – anche per via del merchandising.
Dai portachiavi, alle spille, fino ai cuscini che replicano le caratteristiche di un controller, c’è davvero l’imbarazzo della scelta quando si tratta di acquistare un souvenir che omaggi sia la propria passione per i videogiochi, sia un viaggio che, in generale, è indimenticabile.
Una curiosità particolare: l’azienda ha messo in primo piano una regola precisa con lo scopo di evitare speculazioni. Cosa prevede? Il fatto che, per quanto riguarda il merchandising, è possibile acquistare solo un prodotto per categoria merceologica.