Si chiamava Ramy Elgaml il ragazzo morto nell’incidente avvenuto nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre dopo un lungo inseguimento da parte dei carabinieri in via Ripamonti a Milano. Avrebbe compiuto vent’anni il 17 dicembre Ramy, egiziano. Era su un grosso scooter nero guidato da un giovane di 22 anni tunisino, entrambi con precedenti penali.
Questa la ricostruzione di quanto accaduto a Ramy Elgaml il 24 novembre. Il ragazzo era su un grosso scooter nero guidato da un giovane di 22 anni, tunisino, entrambi hanno precedenti. Prima delle quattro di notte non si sono fermati all’alt dei carabinieri in via Farini, accanto alla zona della Movida di corso Como. Zona dove non è raro che vengano fatte rapine, usando anche spray al peperoncino.
I carabinieri nel vicino tunnel di viale Liberazione avevano allestito un posto di blocco, con tanto di laboratorio forense mobile, per accertare se gli autisti che passavano avevano bevuto o assunto droghe. In tutta la notte in città nei controlli contro le stragi del sabato sera dell’Arma ci sono state 214 auto controllate, un arrestato perché aveva con sé sette grammi di shaboo, sette persone denunciate per aver guidato sotto l’effetto di stupefacenti, nove quelle per guida in stato d’ebbrezza, due per aver guidato auto con targhe di altre macchine, una per guida senza patente. Senza contare i multati.
E’ proprio nel tunnel che sono sfrecciati contromano i due ragazzi sullo scooter. Con manovre azzardate sono arrivati dall’altro capo di Milano, a sud della città, sempre inseguiti dai carabinieri. Nel lungo rettilineo di via Ripamonti il 22enne ha perso il controllo della moto che salita sul marciapiedi si è schiantata contro un muretto, all’altezza di via Quaranta. Ramy Elgaml è stato sbalzato prima dell’impatto. Un colpo fortissimo. Intanto l’auto dei militari si è fermata, finendo la corsa contro un semaforo.
Sul posto è arrivato il personale del 118. I sanitari hanno trasportato d’urgenza il quasi ventenne al Policlinico dove è stata dichiarata la morte. E dove si è formato un folto capannello di suoi conoscenti e parenti, tanto che sul posto sono intervenute le forze dell’ordine. L’autista dello scooter invece, non in pericolo di vita, è stato portato al San Carlo e i due militari, di 37 e 38 anni, al Fatebenefratelli.
Addosso al motociclista, senza patente, sono stati trovati circa mille euro in contanti, una catenina in oro spezzata, un coltello a serramanico e una bomboletta di spray al peperoncino. Il tunisino è stato arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale, mentre per le accuse di guida senza patente e omicidio stradale procede la polizia locale.