L’Unione degli studenti Campania è scesa in piazza a Napoli con ‘Libera Campania contro le mafie’ insieme ad altre realtà del sociale per lanciare un messaggio che punti al disarmo della città di Napoli e della provincia.
Migliaia di giovani, rappresentanti delle associazioni, semplici cittadini hanno aderito al corteo per chiedere di disarmare Napoli e liberarla dalle violenze. L’ennesima risposta della cittadinanza attiva ai recenti episodi di cronaca che hanno portato all’omicidio di tre giovanissimi tra Napoli e provincia: Emanuele Tufano, 15 anni, Santo Romano, 19 anni, Arcangelo Correra, 18 anni, tutti ammazzati da coetanei. Tre omicidi in 17 giorni: questo il motivo che ha spinto cittadini, associazioni, studenti, oltre 150 realtà operanti nell’area metropolitana a prendere posizione a dare vita a un movimento, “Liberiamo Napoli dalle violenze”, tornato in piazza anche nel corso della mattina di mercoledì 27 novembre per chiedere a gran voce risposte alle guerre di camorra, alla delinquenza minorile, al dilagare di armi in possesso, spesso, di giovanissimi. Il corteo di questa mattina, partito da piazza Garibaldi, ha raggiunto la sede della prefettura di Napoli per chiedere un incontro durante il quale consegnare un documento rivolto alle istituzioni locali e nazionali.
In testa al corteo un grande striscione con la scritta “Liberiamo Napoli dalle violenze. Vogliamo disarmo, welfare, diritti, lavoro, scuola, cultura” e diversi sono i messaggi rivolti a Santo Romano, il 19enne ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra l’1 e il 2 novembre. Al corteo anche i parenti del ragazzo e di altre vittime innocenti come Annalisa Durante, Alberto Vallefuoco, Genny Cesarano, Luigi Sequino, Paolo Castaldi, oltre ai familiari di Mario Paciolla, il cooperante napoletano morto nel 2020 in Colombia.











