A pochi giorni di distanza dai funerali di Emanuele Tufano, il 15enne del rione Sanità ucciso nei pressi di Piazza Mercato a Napoli in un conflitto a fuoco tra bande di giovanissimi, Don Mimmo Battaglia, vescovo di Napoli torna a presiedere una celebrazione indetta per commemorare l’ennesima morte violenta di un giovane figlio di questa città.
Battaglia ha celebrato il breve rito organizzato nella Basilica di San Sebastiano al Vesuvio nel tardo pomeriggio di domenica 3 novembre per commemorare Santo Romano, il 19enne di Volla ucciso la notte tra il 1° e il 2 novembre nei pressi del Municipio dello stesso comune.
“Dio che ascolti chi non parla, io non ho più parole. Tale è il dolore e l’ incertezza! La mia Chiesa, stanca di accompagnare giovani vite al congedo terreno, non ha più parole se non le tue e per questo ti prego: non cessare di parlare a chi finora non ti ha ascoltato. Parla al cuore di chi può intervenire, di chi può aiutarci a porre fine a questa assurda spirale di violenza che sta invadendo l’ intera città metropolitana” ha dichiarato don Mimmo Battaglia.
“Parlo a coloro che hanno sporcato con il sangue e la paura le strade, i marciapiedi, le case, i cuori della nostra terra.
Genera nel loro cuore inquietudini sante e tormenti benedetti e ridesta nella coscienza dei giovani e degli adolescenti invischiati nella rete mafiosa della violenza, la consapevolezza che il vero valore dell’ uomo non sta nel dominare e nell’ uccidere ma nel deporre le armi ai tuoi piedi sapendo che solo tu sai trasformare strumenti di morte in sorgenti di vita, sapendo che solo il tuo perdono ci rende veramente liberi e ci restituisce la dignità perduta”.
Risolute le dichiarazioni del Prefetto di Napoli Michele di Bari al termine del tavolo per l’ordine pubblico e la sicurezza che si è riunito proprio presso il Municipio di San Sebastiano al Vesuvio: “Non dobbiamo dimenticare la morte di questo giovane. La morte di un giovane è un impoverimento di una comunità”.”C’è bisogno di una attività educativa, sociale e di implementazione di tutti i servizi.ma in questo momento stanno venendo meno le sentinelle sociali di controllo del territorio”, ha aggiunto il prefetto. Tema caldo quello delle armi in mano ai giovani: “è stato fatto moltissimo dalle forze dell’ordine su questo fronte. Ci sono aspetti da approfondire come ad esempio la trasformazione delle armi giocattolo in armi vere”.