Proveniva da una famiglia di ristoratori del Rione Sanità, Emanuele Tufano, il 15enne ucciso intorno alle 2, la notte scorsa, giovedì 24 ottobre, nel cuore della città di Napoli.
Classe 2009, incensurato, Emanuele frequentava la scuola, lavorava saltuariamente come meccanico, secondo gli inquirenti non aveva legami con la criminalità organizzata, ma ciononostante è morto ucciso da un colpo di pistola che lo ha raggiunto alla schiena, probabilmente mentre cercava di fuggire, nell’ambito di una lite tra bande di giovanissimi. Due delle tante che dal tramonto all’alba spadroneggiano tra le strade della città e delle periferie, molto spesso armati.
Una vicenda torbida, ancora piena di interrogativi da fugare. Saranno le indagini affidate alla Squadra Mobile di Napoli e coordinate dalla procura – sia antimafia che ordinaria – a far luce sull’ultimo episodio di cronaca che narra dell’ennesima morte violenta di un minorenne. Una volta giunti sul luogo del raid tra via Carminiello al Mercato e Corso Umberto I, gli investigatori si sono ritrovati davanti a una scena da far west: sul selciato il cadavere di un ragazzino, mentre diverse auto parcheggiate lungo la strada erano crivellate di colpi di pistola, al pari di alcune vetrine. Numerosi i colpi d’arma da fuoco esplosi, probabilmente da due armi diverse e questo lascia ipotizzare il coinvolgimento di due soggetti o bande in contrapposizione e nel mezzo di quel fuoco incrociato, il 15enne avrebbe avuto la peggio, mentre altri due minorenni sono rimasti feriti. Un 16enne arrivato al pronto soccorso del Cto con una ferita d’arma da fuoco al braccio e sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza che ha consentito l’estrazione dell’ogiva ritenuta. L’altro, invece, è stato accoltellato alla coscia e al gluteo. I sanitari del Cto hanno riscontrato la lesione di un’arteria ed è stato quindi sottoposto ad angiografia ed embolizzazione. I medici hanno bloccato la fonte di sanguinamento. Le condizioni di entrambi non destano preoccupazioni.
La sparatoria è avvenuta lungo la strada che collega Corso Umberto I a Piazza Mercato, luogo di ritrovo abituale di tanti giovani della città che fino a notte fonda scorrazzano nella zona a bordo di scooter. Non è da escludere che tutto abbia avuto inizio proprio lì e che la lite sia poi proseguita lungo la strada dove il 15enne è stato ferito mortalmente, proprio mentre cercava di mettersi in salvo.