Un matrimonio senza precedenti. Uno show all’insegna dello sfarzo e della ricchezza che suggella la nascita di una nuova era camorristica per il clan D’Amico di San Giovanni a Teduccio, costola dei Mazzarella, nonché organizzazione radicata in una serie di business tutt’altro che circoscritti allo spaccio di stupefacenti e alle estorsioni. Appalti, affari, imprenditoria, gli interessi del clan dei cosiddetti “Gennarelli”, – soprannome che deriva dal nome di uno dei tre fratelli fondatori del clan, Gennaro D’Amico – si spinge ben più oltre le strade del quartiere della periferia orientale di Napoli. Dalla capitale, cuore pulsante dei grossi affari, fino alle metropoli del nord Italia: i D’Amico dimostrano di essere tra i pochi clan capaci di distaccarsi dai dogmi peculiari del modello camorristico per assumere le fattezze del cartello mafioso.
Il matrimonio celebrato lo scorso 25 settembre, in tal senso, rappresenta una vistosa conferma.
A convolare a nozze una delle figlie della boss Salvatore D’Amico detto ‘o pirata e Gesualdo Sartori, un giovane che vanta un curriculum criminale di tutto rispetto e che ha saputo farsi strada nel contesto malavitoso anche grazie a quel legame sentimentale che ormai lo lega a filo doppio a uno dei clan più potenti della città di Napoli. Un fatto che trova ampio riscontro nell’ordinanza che all’alba di giovedì 3 ottobre ha fatto scattare le manette per 60 soggetti ritenuti contigui al clan De Micco-De Martino, alleati del clan capeggiato da Sartori, così come comprovano una caterva di dialoghi intercettati.
Sartori era stato scarcerato lo scorso maggio, assolto con formula piena dall’accusa di tentata estorsione ai danni di un ristoratore di Volla, la cui denuncia aveva portato all’arresto di diverse figure apicali del clan De Micco-De Martino-Aprea-Mazzarella. Un colpo di scena che ha consentito alla coppia di convolare a nozze, organizzando un matrimonio da favola nel giro di soli quattro mesi.
Un traguardo che coniuga il riscatto e il lieto fine della favola degli sposi alla forte carica simbolica che l’evento ha ricoperto in chiave camorristica. Sposando la figlia del boss Salvatore D’Amico, Aldo Sartori si è visto adagiare sul capo la corona da re e la nascita di quel nuovo regno è stata annunciata dal corteo di automobili di lusso che hanno sfilato lungo il corso di San Giovanni a Teduccio.
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L’ostentazione del lusso e della ricchezza smisurata di cui dispone la famiglia D’Amico hanno funto da leitmotiv dell’evento-show che ha seguito la funzione in chiesa. Una location suggestiva sulla spiaggia di Bacoli, addobbata con classe ed eleganza, ha accolto gli sposi e 400 invitati. Su un palco di 20 metri si sono alternati performer, trapezziste, un intero corpo di ballo che ha inscenato diverse esibizioni, anche accompagnando cantanti dalla voce incantevole, lo spettacolo di burlesque, la violinista, il mini-concerto di Franco Ricciardi, l’esibizione al piano di Fabio Villani e la performance di Francesco Cicchella. Un vero e proprio live-show che ha intrattenuto gli invitati per diverse ore dal pomeriggio a notte fonda, fino al momento topico: il taglio della torta a cinque piani, preceduto dal cambio d’abito degli sposi, acclamati come delle star. E infine, uno spettacolo pirotecnico lungo e fragoroso sul quale sono calati i titoli di coda del primo giorno della nuova era in casa D’Amico.
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Un matrimonio ricco di sorprese, dalla proposta di matrimonio ricevuta dall’altra figlia di Salvatore D’Amico da parte del suo fidanzato Antonio Cozzolino alias ‘o 38, anche lui addentrato negli affari della famiglia acquisita, all’annuncio del sesso del bambino che la sposa porta in grembo: un maschio che porterà il nome del nonno paterno. Le bomboniere Dior, il pranzo da 300 euro a persona, le iniziali degli sposi stilizzate, riproposte sul grande palco e sui tovaglioli a corredo dell’elegante mise en place in oro, la cura dei dettagli e gli addobbi floreali che insieme alle luci hanno concorso a creare un’atmosfera da sogno.
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Un evento sbalorditivo che ha decretato una serie di passaggi del testimone, mostrando anche il vistoso passo in avanti del clan in termini di emancipazione culturale, proponendo una cerimonia lussuosa ed elegante, lontano dallo sfarzo pomposo e volgare che in passato ha più volte preso il sopravvento facendo trascendere le feste dei boss nel trash. Le carrellate di cantanti neomelodici che aizzano gli invitati a fare baldoria restano relegati nel format da “Castello delle cerimonie”, mentre i coniugi D’Amico-Sartori hanno proposto un concept strabiliante, un matrimonio da sogno in chiave reale. Uno switch che sancisce una elevazione significativa, discostandosi in maniera netta dai cliché che da decenni accompagnano le cerimonie dei boss. Il clan D’Amico si è scrollato di dosso il goffo abito damascato da “principe del rione”, schernito e guardato con disprezzo dagli elitari, per indossare l’elegante “colletto bianco” destinato a traghettare il clan verso scenari capaci di far gola anche agli insospettabili.
Un passaggio del testimone annunciato nelle stories di Instagram, lì dove quelle parole potevano raggiungere affiliati e rivali: “Voglio vederti vincere, voglio vederti avere successo. Sono il tuo più grande fan, il tuo massimo sostenitore e sarò con te in ogni singolo passo del percorso. Sei destinato alla grandezza, con o senza di me, voglio vederti vincere tutto”.
Aldo Sartori va così a collocarsi nel punto più alto della piramide, supportato con ferma convinzione da suo suocero Salvatore e dai suoi fratelli, Gennaro e Luigi D’Amico. Con i tre fratelli D’Amico reclusi e destinati a restare in carcere ancora a lungo, il nuovo assetto assicura continuità e prosperità al clan. La figura di Sartori convince e accontenta i fratelli D’Amico che ripongono grandi aspettative in lui. Proprio per questo la consacrazione di Sartori promuove anche un ricambio generazionale: un altro aspetto che ha contraddistinto la cerimonia è proprio la vistosa assenza di “vecchi uomini d’onore” che sembrano quindi destinati a fare spazio ai giovani. I clan camorristici in affari con i D’Amico – da Ercolano al casertano – erano rappresentati dalle giovani leve, forse anche per eludere le attività degli investigatori eventualmente appostati per monitorare la cerimonia e che avrebbero più facilmente riconosciuto i big della scena camorristica campana, qualora avessero partecipato all’evento.
Le immagini di quello che sui social è stato ribattezzato “il matrimonio dell’anno” sono finite nei trend dei “per te” di TikTok, diventando virali nel giro di poche ore, contribuendo così all’incremento dei proseliti e dei consensi incassati dalla coppia, seppure solo i parenti e i vari partner dell’evento hanno pubblicato contenuti sui social. Un fatto probabilmente non casuale e dettato dalla necessità di eludere l’identificazione degli altri partecipanti alla cerimonia. Difficile, se non impossibile, scorgere i volti degli invitati che non rientravano nella cerchia dei familiari più stretti e dei volti noti che orbitano intorno alla famiglia D’Amico, come il neomelodico Anthony Ilardo, presente alla cerimonia in veste di parente degli sposi.
Un matrimonio festeggiato e acclamato in stile hollywoodiano ha funto da biglietto da visita del nuovo leader del clan D’Amico.
Una consacrazione, con annesso passaggio del testimone, annunciata in grande stile e che si rivela destinata a segnare il corso degli eventi, non solo tra le strade di San Giovanni a Teduccio e della periferia orientale di Napoli.