Arriva la stretta dell’Ue sul bisfenolo A, una sostanza presente in molti prodotti e contenitori di plastica che può migrare, in piccole quantità, negli alimenti e nelle bevande e rappresentare un rischio per la salute umana. I Paesi Ue hanno approvato la proposta della Commissione di vietare l’uso della sostanza chimica negli imballaggi, come il rivestimento delle lattine di metallo, negli articoli di consumo come bottiglie di plastica riutilizzabili per bevande, refrigeratori per la distribuzione dell’acqua o altri utensili da cucina.
La decisione, spiega l’esecutivo comunitario in una nota, fa seguito a una valutazione dell’Autorità Ue per la sicurezza alimentare (Efsa) secondo cui la sostanza avrebbe “potenziali effetti nocivi sul sistema immunitario”. Bruxelles garantisce però “eccezioni limitate” se non dovessero esserci alternative “sicure disponibili e periodi di transizione che non comportino rischi per i consumatori”. Il divieto entrerà in vigore alla fine del 2024.
In Europa la valutazione più completa dell’esposizione alimentare e ambientale al BPA è stata pubblicata nel 2015 dall’autorità europea per la sicurezza alimentare (European Food Safety Autority, EFSA). In tale valutazione EFSA ha ridotto la “dose giornaliera tollerabile” per il BPA da 50 a 4 microgrammi per chilo di peso corporeo al giorno; nonostante ciò, EFSA ha concluso che – dopo il divieto del BPA nei biberon – i livelli di esposizione in Europa erano al di sotto di una soglia di rischio, anche per le fasce di popolazione potenzialmente più vulnerabili come i bambini.
l BPA è considerato un interferente endocrino, vale a dire una sostanza in grado di danneggiare la salute alterando l’equilibrio endocrino, soprattutto nella fase dello sviluppo all’interno dell’utero e nella prima infanzia.
Gli studi sperimentali, ed anche un numero crescente di studi epidemiologici indicano che il BPA ha effetti estrogenici, quindi in grado di “mimare” l’azione degli estrogeni (ormoni “femminili”) che hanno una vasta influenza sulla funzione riproduttiva, ma anche su altre funzioni dell’organismo.
Il BPA, pertanto, può alterare lo sviluppo dei sistemi riproduttivo, nervoso ed immunitario.
Nell’adulto la tossicità del BPA sembra modesta tuttavia, il feto e il neonato, a causa delle loro ridotte dimensioni e minori capacità di metabolizzare, potrebbero risultare molto più vulnerabili.
L’aumento del rischio di obesità e di tumore mammario sono effetti particolarmente preoccupanti identificati recentemente dalla ricerca sperimentale.