Chi ha subito un protesto può dare vita a un’impresa e aprire un conto corrente?
Vediamo quali sono le attività che un protestato può continuare a fare (e quali no) nonostante il suo status.
Quali sono gli effetti del protesto?
Uno dei principali effetti è l’iscrizione nel registro dei protesti e nella Centrale Rischi della Banca d’Italia, che comporta l’impossibilità di ottenere nuovi finanziamenti e il divieto di emettere assegni per sei mesi.
Oltre a ciò, diventa complicato aprire nuovi conti correnti, poiché molte banche esitano ad accogliere clienti protestati.
Un’altra conseguenza significativa riguarda l’assegno o la cambiale protestata, che può dare origine a un pignoramento diretto.
Ciò significa che il creditore può procedere con il pignoramento senza dover prima ricorrere al tribunale per avviare un giudizio o ottenere un decreto ingiuntivo.
Un protestato può aprire una Srl?
È possibile per una persona protestata aprire una Srl?
Questa domanda nasce spesso dalla confusione che si fa tra protesto e fallimento. Per comprendere appieno la differenza tra questi due termini, ti invitiamo a visitare la seguente pagina: https://www.contoprotestatiservice.it/news/fallimento-e-protesto-una-diversita-poco-chiara.
È importante chiarire che il protesto non impedisce a qualcuno di lavorare.
Infatti, se questo individuo non fosse messo in condizioni di lavorare, non avrebbe modo di guadagnare il reddito necessario per saldare i debiti contratti.
Pertanto, il protesto non compromette il curriculum, non ostacola un’eventuale assunzione né impedisce l’avvio di un’attività autonoma.
I protestati possono aprire una Spa?
Un soggetto protestato può tranquillamente aprire una Srl (che puoi approfondire qui), diventare socio o anche amministratore. La stessa cosa non è valida per le Spa, dove esiste un divieto esplicito di partecipazione o amministrazione per chi è stato protestato.
Il Codice civile stabilisce che persone interdette, inabilitate, fallite o condannate a pene che comportano l’interdizione dai pubblici uffici o l’incapacità di esercitare incarichi direttivi non possono diventare amministratori di una Spa. Per le Srl, invece non esiste un divieto analogo.
Di conseguenza, un protestato può teoricamente aprire un conto corrente, anche se alcune banche potrebbero opporre resistenza a causa delle loro politiche interne.
Non esiste però un divieto legale in tal senso. Anche se riesce ad avviare un conto, un protestato non può ottenere un libretto degli assegni fino a quando il protesto non viene cancellato, a causa del divieto di emettere titoli di credito.
Quanto dura un protesto?
Un protesto rimane registrato nel Pubblico Registro Informatico dei Protesti per un periodo di cinque anni, a meno che il debito non venga saldato. Alla fine di questo periodo, la cancellazione avviene automaticamente, senza bisogno di richieste o procedure specifiche.
Come estinguere il protesto?
Per estinguere un protesto o annullare tutti i suoi effetti negativi, è necessario pagare l’intero debito, inclusi interessi e spese di protesto, entro un anno dall’iscrizione nel registro.
Una volta effettuato il pagamento, bisogna ottenere una quietanza liberatoria dal creditore, nella quale dichiara di aver ricevuto il pagamento del titolo protestato.
Con la liberatoria, si deve poi presentare un’istanza di riabilitazione al Presidente del Tribunale. Dopo che l’istanza è stata emessa, deve essere depositata presso la Camera di Commercio, indirizzata al Presidente, richiedendo la cancellazione materiale del protesto.
Una volta cancellato, il protesto non comparirà più nei registri e tutti i divieti associati (come l’emissione di assegni) saranno rimossi.