Il cedimento di un ballatoio di collegamento nella Vela Celeste di Scampia, insediamento popolare del quartiere della periferia nord di Napoli, ha provocato due morti e 13 feriti.
Il crollo verificatosi al terzo piano ha coinvolto nella caduta anche i ballatoi del secondo e del primo piano. I vigili del fuoco, dopo aver scavato tra le macerie, hanno completato l’evacuazione dei piani alti mentre sono in corso le verifiche di stabilità nella parte coinvolta dell’edificio.
La Direzione Sanitaria del Cardarelli ha attivato il supporto psicologico per i familiari delle pazienti ricoverate presso l’ospedale, avvalendosi dell’equipe di psicologi interni.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato il sindaco di Napoli, Getano Manfredi, per esprimergli solidarietà per la Città, per i familiari delle vittime, per i feriti e per coloro che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni, in seguito al crollo. Il sindaco ha già dichiarato il lutto cittadino nel giorno in cui ci saranno i funerali. Bandiere a mezz’asta sono esposte ai balconi di Palazzo San Giacomo e del Palazzo di Via Verdi, sedi della Giunta e del Consiglio comunale di Napoli.
Intanto 66 alloggi della Vela Celeste per circa 300 persone sono stati rioccupati dai residenti già nel corso della serata di martedì 23 luglio, come stabilito nel corso della riunione del Centro coordinamento soccorsi convocato in Prefettura a Napoli. Il prefetto ha poi annunciato che per i 500 cittadini attualmente senza casa “sono state individuate 17 strutture che accoglieranno un totale di circa 300 persone. Per gli altri 200 si sta verificando la disponibilità di altre strutture alloggiative e il lavoro procede alacremente”.
“In questo momento abbiamo poca acqua, prendete una bottiglietta a famiglia”. Questo l’invito di un operatore della Protezione Civile che ha enormi richieste di bottigliette di acqua sotto i tendoni davanti alla Vela Celeste di Scampia dove ci sono centinaia di abitanti evacuati. Madri di bimbi piccoli, signore anziane. Alcune persone sfollate hanno occupato per protesta dei locali della vicina Università Federico II. A farlo sapere sono gli animatori dello storico comitato ‘Vele di Scampia’: “Chiediamo soluzioni veloci a questo momento di emergenza e decisioni strutturali per l’annoso problema dei residenti delle Vele. Non possiamo stare per strada. Tra di noi ci sono donne, bambini e invalidi. E per ora stiamo bene dove stiamo”, dice un portavoce del comitato.