Mentre uno dei due reggenti del clan De Micco di Ponticelli si adopera come meglio può per capitalizzare al massimo il suo status di boss dell’organizzazione che detiene il controllo del territorio, la sua consorte si cala sempre di più nel ruolo di “influencer della camorra”.
Abiti e accessori griffati, il solarium con piscina che adorna l’abitazione, le gite in barca a Capri, orologi e oggetti preziosi sempre in bella mostra: sono solo una minima parte dei contenuti che la donna seguita ad ostentare quotidianamente per sbandierare i benefici annessi al ruolo di moglie del boss del clan egemone.
Un’ostentazione di potere e lusso voluta anche per incutere una sorta di timore reverenziale, torneggiando sulle “vittime” del clan costrette a subire minacce e angherie nel mondo reale e vessazioni e ripicche insite in quei filmati nel mondo virtuale.
La moglie del boss ha esordito sui social network accanto alla cugina, più che ben introdotta nel business della vendita di capi di abbigliamento online. Era proprio lei a stabilire i prezzi degli abiti da bambino di un noto marchio venduti in maniera illecita servendosi delle dirette su facebook.
Un trampolino di lancio che ha utilizzato per debuttare nel mondo dei social mostrando agli utenti la sua forza, il suo potere, quello che gli deriva dallo status di “moglie del boss” che tutto può e nulla desidera.
Di recente, soprattutto su Instagram e TikTok – non a caso i social network di maggiore tendenza e più utilizzati dalle nuove generazioni – la donna si esibisce quotidianamente nella leziosa ostentazione di quello che lei e la sua famiglia hanno conquistato grazie ai proventi delle piazze di droga, le estorsioni e le altre più che redditizie pratiche illecite che rifocillano il clan capeggiato dal marito che attualmente divide la poltrona del leader insieme a uno dei fratelli De Micco rimasto a piede libero.
Uno show virtuale che di recente ha visto protagonista anche un bambino, il figlio della coppia che ama crogiolarsi sui social, vantandosi delle ingenti possibilità economiche di cui dispongono.
La madre ha pubblicato sui social un video di pochi minuti che ritrae il figlio sullo yacht di famiglia, intento a stappare una bottiglia di champagne, seppure in Italia l’alcool dovrebbe essere vietato ai minori e con una condotta di questo tipo di certo i genitori non sembrano consegnargli un messaggio educativo.
Precisiamo che la nostra redazione ha avuto la premura di oscurare il volto del minore prima di rilanciare il video. Una cautela che la madre non ha di certo adoperato per preservare il bambino dalle numerose insidie insite nel mondo virtuale.
Il video ha suscitato forte indignazione, soprattutto tra i commercianti costretti a subire le angherie del boss, consapevoli che quella bottiglia di champagne tra le mani del figlio ci è finita grazie ai proventi che gli hanno sottratto con le minacce e la violenza, imponendogli così di privare i loro figli di una semplice giornata al mare. Una coperta che si fa sempre più corta e strappata su un fronte, la snervante predisposizione di gettare il denaro dalla finestra, sull’altro fronte.
Bambini che crescono con valori distorti, fuorvianti che li esortano a credere che quel tenore di vita sia una realtà semplice, abbordabile, normale. Così come distorta è la loro percezione del valore del denaro.
Al cospetto di immagini simili è comprensibile che gli abitanti di Ponticelli si chiedano: dov’è lo Stato? Dov’è la magistratura? E la guardia di finanza? In che modo questi soggetti giustificano all’agenzia delle entrate questo lussuoso e beffardo tenore di vita?