Non sembra aver placato gli animi, il blitz che ha tradotto in carcere il boss Francesco De Martino, sua moglie Carmela Ricci e altri sette affiliati all’omonimo clan operante nel rione Fiat di Ponticelli.
Le manette sono scattate per nove persone accusate, a vario titolo, di atti persecutori, minacce, aggressioni. Nel mirino del clan era finita l’ex compagna di Salvatore De Martino, l’ultimo dei tre figli del boss “Ciccio ‘o pazzo” e “Donna Lina”. Malgrado la loro relazione fosse terminata mentre la donna era al quinto mese di gravidanza e De Martino junior aveva intrapreso una relazione con un’altra donna che a sua volta lo ha reso padre, l’ex è stata vittima di un incubo, soprattutto da parte dei suoceri che avanzavano pretese sulla nipotina, obbligando la madre a consegnarla a loro pressoché quotidianamente. Il boss e la moglie, scortati dai suoi fedelissimi armati, si recavano nei pressi dell’esercizio commerciale del nonno paterno per prelevare la bambina, per poi riaccompagnarla dopo qualche ora.
Un incubo terminato all’alba di lunedì 1° luglio, quando per i nonni paterni e i loro complici sono scattate le manette, ma a giudicare dai contenuti che i parenti dei De Martino hanno divulgato sui social network nelle ore successive agli arresti, i fatti recenti non sembrano aver ridimensionato le intenzioni del clan.
La madre della nipote dei De Martino e i loro familiari sono stati oggetto di minacce e vessazioni continue e sui social proseguono le minacce esplicite da parte di altri parenti.
La nipote del boss Francesco De Martino ha pubblicato un messaggio inequivocabile nelle storie di Instragram:
“Voglio ricordarvi una cosa prima di infangare il nostro nome le cose che dite e pensate siete più onorate quando avrete il coraggio di venire ad affrontarci faccia a faccia, non così cor mì… Sappiamo quanto valiamo e delle vostre critiche non sappiamo cosa farcene ricordate una cosa che le persone fallite fanno queste cose. Ah, un’altra cosa montagna e montagna non si affrontano, piano, piano ogni nodo viene al pettine e tu sì mort“. Un messaggio inequivocabile seguito da una serie di emoticon che simulano dei baci.
Un contenuto che conferma l’incapacità della famiglia/clan di accettare che qualcuno possa decidere di non accondiscendere alla loro volontà, non piegandosi alle loro violenze e ricatti e addirittura possa optare per un inaspettato e imprevisto atto di ribellione per ribaltare e stravolgere la situazione, proprio come accaduto in questa circostanza: i De Martino pretendevano di ottenere l’affidamento della bambina e invece si sono ritrovati in carcere e saranno chiamati a rispondere davanti alla legge dei reati commessi.
Dal suo canto, la madre della bambina, vittima anche di minacce da parte dell’ex che aveva annunciato che qualora avesse intrapreso una relazione con un altro uomo avrebbe ucciso entrambi, ha inflitto una lezione al clan dei cosiddetti “XX” che la famiglia De Martino difficilmente potrà dimenticare, anche e soprattutto per il disprezzo e l’indignazione che ha suscitato nell’opinione pubblica.
Seppure le vittime di questa vicenda abbiano deciso di lasciare il quartiere e di andare via da Napoli per ricominciare una nuova vita altrove, lontano dalla camorra e dai suoi fantasmi, è chiaro che i segnali che il clan continua a diramare sui social non possono essere trascurati in un clima così concitato come quello scaturito dagli arresti dei nonni paterni e degli altri soggetti coinvolti nell’incresciosa vicenda.