Il blitz che ha tradotto in carcere il boss Francesco De Martino, reggente dell’omonimo clan operante nel rione Fiat di Ponticelli, sua moglie Carmela Ricci e altri sette affiliati, è stato accompagnato da un’incursione armata che ha fatto schizzare alle stelle la tensione nel quartiere.
Diversi cittadini hanno segnalato alla redazione del nostro giornale un raid nel parco Conocal di Ponticelli, fortino del clan D’Amico, dove da diverso tempo si registrano fibrillazioni, complice l’imminente scarcerazione di diversi elementi di spicco.
Non è ancora chiaro se si sia trattato di una “stesa” o di un agguato. Sul posto sono intervenuti i poliziotti del locale commissariato e la polizia scientifica che ha rilevato la presenza di diversi bossoli.
Difficile contestualizzare lo scenario in cui è maturata l’incursione armata.
I cittadini analogamente segnalano la presenza di sentinelle armate che presidiano e controllano il rione, a riprova dell’escalation di tensione che si sta registrando nel fortino dei D’Amico. Stando alle segnalazioni pervenute dai cittadini, si tratterebbe dei giovani che costituiscono il gruppo dei “ragazzi di Genny”, ovvero il primogenito di Annunziata D’Amico, la donna-boss del rione Conocal uccisa in un agguato di camorra nel 2015, proprio quando rientrò da un colloquio in carcere con il figlio detenuto. Malgrado si trovi tuttora recluso in un istituto penitenziario, il rampollo dei D’Amico viene costantemente indicato come la figura apicale del clan, capace di impartire ordini, direttive e strategie, così come confermerebbero i tatuaggi scalfiti sulla pelle di diversi affiliati proprio per dimostrare fedeltà eterna al nuovo leader dei “fraulella”.