I Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno eseguito un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 9 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di atti persecutori, lesioni personali e di detenzione e porto in luogo pubblico di armi, delitti aggravati dal metodo mafioso in quanto affiliati al clan Martino, storicamente operante nell’area orientale di Napoli e, in particolare, nel rione Fiat del quartiere Ponticelli.
All’esito delle indagini svolte dai Carabinieri della Tenenza di Cercola, è emerso che gli indagati hanno fatto ricorso ad imposizioni, progressivamente divenute più intimidatorie e prevaricatrici, affinché gli venisse garantito l’affidamento, in totale assenza di alcuna regolamentazione giudiziaria, di una bambina nata dalla relazione di una donna con Salvatore De Martino, rampollo del clan De Martino di Ponticelli, l’ultimo dei tre figli del boss Francesco De Martino e Carmela Ricci.
Allo stato attuale, tutti i fratelli De Martino – Antonio, Giuseppe e Salvatore – sono detenuti.
Le investigazioni hanno consentito, inoltre, di documentare l’esecuzione di veri e propri cortei armati degli affiliati al gruppo camorristico in questione per scortare i nonni paterni quando andavano a prelevare la bambina, ma anche quando la riconsegnavano alla madre.
L’ex suocero del boss degli “XX” possiede un’attività commerciale nel Rione Incis e la vicenda era diventata di dominio pubblico nella zona. Le vessazioni subite dalla donna da parte del clan erano ben note ai residenti in zona, soprattutto perché i De Martino hanno optato per una condotta tutt’altro che discreta.
La relazione tra l’esponente del clan De Martino e la madre della bambina contesa era finita da tempo, la giovane aveva preso le distanze dall’ex e dal contesto camorristico. Salvatore De Martino ha intrapreso una relazione con un’altra donna, anche lei si appresta a farlo diventare padre.
Gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Napoli-Secondigliano nonché presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.