Non è passato inosservato il corteo di moto che ha marcato le strade di Ponticelli, nel corso della serata di martedì 11 giugno, animato dalle figure apicali del clan De Micco e voluto per festeggiare la scarcerazione di una figura di spicco dell’organizzazione con il chiaro intento di diramare un messaggio esplicito, ai rivali, ma anche ai cittadini.
Dopo l’ostentazione di forza andata in scena tra le strade del quartiere, i festeggiamenti sono proseguiti nel rione Fiat, fortino del clan De Martino, presso l’abitazione di una figura cruciale della malavita locale, prima dedita alla riscossione delle tangenti proprio per conto degli “XX”, ma che di recente sarebbe passato al soldo delle figure apicali del clan De Micco, per conto dei quali starebbe ugualmente gestendo il giro delle estorsioni, ma anche quello legato alle truffe.
Le porte del carcere si sono aperte per Gaetano Carrano soprannominato ‘a minaccia, 31enne del Lotto 10, fedelissimo di Marco De Micco, affiliato della prima ora che nell’estate del 2014, quando aveva appena 21 anni, mise la firma su un tentato omicidio eccellente.
Era latitante quando sparò sei colpi di pistola contro Anna De Luca Bossa, sorella del boss Antonio, per punirne il diniego di corrispondere una tangente sulla piazza di droga che gestiva nel suo fortino, il Lotto O. Carrano fu arrestato dai carabinieri pochi mesi dopo il raid, era ricercato per una tentata rapina aggravata ai danni di coppia, commessa insieme a un altro giovane e una rapina, con sequestro di persona e tentato omicidio, commessa con altri quattro complici in un punto scommesse di Casoria.
Gli inquirenti stabilirono che Carrano fosse appartenente ad una vera e propria gang di rapinatori i cui membri sono stati accusati a vario titolo dei reati di associazione a delinquere, rapina aggravata, sequestro di persona, lesioni personali, furto aggravato, estorsione, porto e detenzione illegale di armi, spaccio di sostanze stupefacenti e favoreggiamento personale.
Un modus operandi violento e spietato, quello che fungeva da biglietto da visita della banda legata al clan De Micco, alla quale apparteneva anche Carrano. In particolare, dalle indagini della Procura della Repubblica sono emersi dettagli inquietanti: dal continuo ricorso alla violenza, esercitata anche nei confronti di vittime inermi alle costanti minacce affiancate dall’uso di armi da fuoco. Secondo la ricostruzione della Procura, le vittime venivano puntualmente immobilizzate e percosse durante i raid.
Ad indicare Gaetano Carrano come l’esecutore materiale dell’agguato che sorprese la lady camorra del Lotto O di Ponticelli in via Aldo Merola, mentre si trovava nei pressi dello chalet della villa comunale del quartiere in compagnia di alcune amiche, durante un’afosa sera di luglio del 2014, alcuni collaboratori i giustizia del clan De Micco.
Fu la stessa Anna De Luca Bossa a fornire agli inquirenti alcuni elementi utili a ricostruire le circostanze in cui era maturato quell’agguato, rilasciando una serie di dichiarazioni spontanee quando decise di collaborare con la giustizia, per poi ritrattare, convinta dia familiari a tornare sui suoi passi.
Un agguato ordinato non per uccidere la lady camorra del Lotto O, ma solo per intimargli di assumere un atteggiamento più collaborativo.
Secondo quanto confessato agli inquirenti da Anna De Luca Bossa, quel venerdì sera, prima che quel killer solitario -che gli inquirenti hanno identificato in Gaetano Carrano – la lady camorra non aveva regolarmente pagato ai De Micco il pizzo sulla piazza di spaccio che gestiva.
Il fatto che i De Micco abbiano commissionato a Carrano, all’epoca dei fatti appena 21enne, un agguato così importante di per sé sottolinea il peso che lo stesso ricopre all’interno dell’organizzazione.
I De Micco esultano per l’ennesima scarcerazione che concorre a rinfoltire il clan. Una pedina che assume un valore strategico significativo nell’ambito dello scacchiere dell’organizzazione, andandosi a collocare nei rioni Lotto 10 e Lotto 6, attualmente sotto il dominio delle giovani leve.
Un evento destinato a mutare gli equilibri criminali del quartiere, proprio come sembra aver preannunciato quel corteo di moto che ha sfilato tra le strade del quartiere per annunciare il ritorno a Ponticelli di una figura di spicco dell’organizzazione.