Sette persone finite in manette, altre 15 finite nel registro degli indagati, tra i quali anche il candidato sindaco del Pd Antonio Silvano: questo l’esito delle indagini volte a far luce su quanto accaduto in occasione delle ultime elezioni amministrative che si sono svolte a maggio del 2023 a Cercola, comune vesuviano al confine con il quartiere Ponticelli.
Un sistema sgominato minuziosamente nelle 240 pagine dell’ordinanza eseguita stamattina, lunedì 6 maggio, dai carabinieri di Cercola e Torre del Greco, al termine delle indagini coordinate dalla Dda di Napoli. Determinante il contributo fornito dal trojan installato sui cellulari di alcuni indagati.
In carcere sono finiti: Salvatore Capasso, 45 anni, Giuseppina De Micco, 50 anni, Giusy De Micco, 41 anni, Pasquale De Micco, 41 anni, Sabino De Micco, 35 anni, Antonietta Ponticelli, di 43 anni. Ai domiciliari il 75enne Giovanni De Micco.
Tra i nomi degli arrestati, spiccano quelli di Antonietta Ponticelli, figlia del boss Gianfranco, reggente dell’omonimo clan attualmente detenuto, oltre a quello di Sabino De Micco, consigliere di Fratelli d’Italia della VI Municipalità di Napoli, finito in manette insieme ad altri membri della sua famiglia, come sua sorella Giusy, candidata non eletta a Cercola per Europa Verde, lista a supporto di Silvano. Giusy De Micco avrebbe acquistato un pacchetto di 60 voti del valore di 1800 euro. Un vero e proprio listino prezzi che consentiva l’acquisto di voti per 30 euro al primo turno e per 20 euro al secondo che però non è riuscito a garantire la vittoria ai candidati favoriti dal clan De Micco-De Martino di Ponticelli e D’Ambrosio-Ponticelli operante a Cercola.
Le indagini sono partite dalla segnalazione arrivata dalla Polizia locale ai carabinieri della Tenenza di Cercola che hanno ricevuto il plauso del procuratore Gratteri che ne ha sottolineato il coraggio e la tempestività nell’intervenire che ha giocato un ruolo cruciale, considerando che i fatti si sarebbero consumati in pochi giorni e ciascuno degli indagati e arrestati ha svolto un ruolo specifico.
La polizia municipale di Cercola ha segnalato che Antonietta Ponticelli, esponente di Europa Verde e figlia di un boss ergastolano, si è presentata all’ufficio elettorale con 30 deleghe per il ritiro di altrettanti certificati elettorali con denuncia di smarrimento. Alcune deleghe sono poi risultate false.