Gli abitanti di Ponticelli, stanchi e soprattutto spaventati dal clima di perenne tensione che si respira tra le strade del quartiere, continuano a segnalare alla redazione del nostro giornale abusi e soprusi da parte dei clan attivi sul territorio.
Nelle ultime ore, un gruppo di cittadini ha ricostruito in maniera molto dettagliata la situazione che imperversa nella zona di via Luigi Piscettaro, quartier generale della famiglia De Micco, facendo riferimento esplicito alle “pressioni” che i cittadini residenti in prossimità del garage gestito proprio dai cosiddetti “Bodo” sono costretti a subire per parcheggiare lì la loro automobile. Si tratta del garage ubicato in via Giovanni Carfora, strada che costeggia la piazzetta Egizio Sandomenico che accoglie la scultura dedicata alle vittime della “strage del Bar Sayonara”, una mattanza nella quale persero la vita quattro persone estranee alle dinamiche camorristiche. Era l’11 novembre del 1989 quando un commando di sicari eseguì l’ordine impartito dal boss Ciro Sarno e quel sabato pomeriggio fece irruzione nel bar, sprezzanti della presenza di tantissimi cittadini, per colpire i rivali del clan Andreotti.
Un presidio di memoria che giace proprio di fronte a quella che storicamente viene definita la “reception” del clan De Micco, così come nitidamente trapela dalla ricostruzione dei cittadini:
“Siamo un gruppo di cittadini costretti a parcheggiare l’auto nel garage gestito dal “cancelliere”, come viene chiamato De Micco senior, il padre dei boss reggenti dell’omonimo clan.
In passato, quando la situazione iniziava a farsi calda, abbiamo cercato più volte di spostare l’auto da lì, ma ovviamente tutti gli altri garage della zona, appena apprendevano da dove avevamo intenzione di sloggiare, ci comunicavano che non c’era disponibilità e che il parcheggio era già pieno, ma altri nostri conoscenti, dopo di noi, hanno trovato posto senza problemi. E’ chiaro che loro in primis non intendono fare uno sgarro alla camorra e che per non subire alcun tipo di ritorsione preferiscono non sottrarre clienti al garage riconducibile al clan attualmente egemone a Ponticelli, ma che possiamo assicurare, anche nei momenti in cui le altre organizzazioni hanno preso il sopravvento, sono riusciti comunque a preservare rispetto e credibilità nella zona che controllano e che non hanno mai smesso di controllare.
La nostra paura più grande in questo momento storico è che proprio quel garage possa essere preso di mira dai sicari del clan rivale e che di mezzo possa finirci un semplice cittadino, reo solo di aver parcheggiato lì la sua automobile, perché impossibilitato a spostarla altrove. Un’ipotesi tutt’altro che campata per aria, considerando che molti guardaspalle si radunano a giocare a carte nella guardiola che sta all’ingresso del garage.
Qualcuno potrebbe accusarci di soffrire di paranoia acuta, ma dati gli scenari attuali, tutto può succedere, e chi rischia di andarci di mezzo è spesso la gente che non c’entra niente, soprattutto se il destino decide di combinarti un brutto scherzo e magari ti fa trovare nel famigerato posto sbagliato, al momento sbagliato.”